domenica 15 giugno 2008

Le sue mani sulle mie

Ieri ho chiesto a Dio di morire, in un momento di sconforto sono caduto e non so se riuscirò ad alzarmi. Non dovrebbe accadere tutto ciò ora che ho affidato tutto alle sue mani è come non aver fiducia in Lui. Quando si affida una cosa, lo si fa allo scopo di vederla splendere ed è spesso dura dover accettare la ripida salita che bisogna compiere per giungere allo splendore! Ho inciampato, percorrendo la strada invece di scavalcare l'ostacolo mi ci sono buttato a capofitto rimanendo ferito, ma Sono questi i momenti i che fanno comprendere l'unica cosa che rimane salda: è Lui l'unica ancora di salvezza se basta un breve allontanamento per farmi cadere. E allora tutto ciò che sono oggi non è dettato dalla mia volontà? Davvero è la sua a guidarmi e a sostenermi? Ovviamente devo essere io a riconoscere in Lui la roccia dove aggrapparmi.. e così è stato, stasera mi sono aggrappato alla sua mano che mi è stata tesa al limite del possibile, senza pensarlo d'istinto mi ha abbracciato, ha posto le sue mani sulle mie per dirmi: " ammetti che da solo non sei nessuno e che devi porre in me la tua fiducia", io aggiungo "anche nei momenti in cui sento d'esser solo e non lo sono". Grazie, perché ti ho cercato e come sempre mi hai fatto trovare consolazione e pace. Grazie per avermi fatto cadere nel pieno delle mie sicurezze: ancora il verdetto non è stato emesso quindi rimango in attesa di giudizio e sempre nella prova. Aiutami

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