lunedì 2 giugno 2008

Afferrato il figlio prediletto, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.


In quel tempo, Gesù prese a parlare ai sommi sacerdoti, agli scribi e agli anziani in parabole: “Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l’erede; su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra. E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. Non avete forse letto questa Scrittura: ‘‘La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri’’?”. Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.
(Marco 12,1-12)

Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri, la vigna va conquistata e giornalmente curata con l'aiuto costante del Padre. Lui ha costruito per noi e vuole che i frutti del nostro lavoro siano messi in comunione e condivisione. Molto spesso innalziamo barriere attorno al nostro tesoro come se cercassimo di difenderlo dagli sciacalli da chissà quali ladri, è Dio che viene a prelevarne il frutto è lui che ci invita a usare la nostra vita per gli altri a donarla costantemente a chi viene a ritirarne i frutti, ma noi non ci facciamo scrupoli e siamo pronti anche a cacciare l'ultimo suo tentativo, a ripudiare suo Figlio, l'estrema manovra fatta dal Padre per salvare vigna e vignaioli; rimaniamo convinti del fatto che "si, ci hai donato la vita, ma ora è nostra e ne decidiamo noi la sorte", è questo il nostro atteggiamento che ci porta di conseguenza all'egoismo che sovrasta ogni altro possibile sentimento. Signore aiutaci a rimettere nelle tue mani questa vigna che hai donato a ciascuno di noi, solo tu sei degno di raccoglierne i frutti e, se vorrai, di condividerli con noi, procedi pure col tuo lavoro ora che hai visto quanto siamo stati incapaci di gestirla, ricostruisci la nostra vigna ponendo alla sua base la pietra scartata unica roccia di salvezza.

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