"Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme", quante volte noi ci rifiutiamo di ricevere Gesù perchè convinti che ci condurrà alla morte cioè alla fine del nostro vivere in libertà tra il benessere e i lussi della nostra quotidianità; la strada che ci invita a compiere e il sentiero che ci indica spesso ci appaiono come impossibili ed irreali perchè non comprendiamo in pieno il traguardo che Lui ha in serbo per noi. Gesù è diretto a Gerusalemme, con decisione ferma e con una grande volontà Lui è diretto nel luogo in cui la sua vita terrena avrà fine, in quel monte dove, con la morte, si apriranno le porte della vita eterna. Questo è il traguardo che ci spetta, ed è tangibile costantemente in quanto Gesù vuole liberarci dai lacci che la vita terrena stringe, vuole alleggerirci dalle preoccupazioni e da tutti gli inutili problemi e ci invita a vivere, anche in terra, una vita diversa, totalmente proiettata verso la realtà che ci attende. Morire ogni giorno significa vincere, non avendo paura mai di intraprendere quel sentiero di pace e di luce e compiere la Volontà del Padre. Dirigiamoci anche noi verso La Gerusalemme, con l'aiuto di Dio saremo certi di portare a compimento la missione alla quale siamo stati chiamati. Donaci o Signore la forza e la decisione, la fede e l'amore che condussero il Figlio Tuo a morire per rinascere.
martedì 30 settembre 2008
Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme
"Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme", quante volte noi ci rifiutiamo di ricevere Gesù perchè convinti che ci condurrà alla morte cioè alla fine del nostro vivere in libertà tra il benessere e i lussi della nostra quotidianità; la strada che ci invita a compiere e il sentiero che ci indica spesso ci appaiono come impossibili ed irreali perchè non comprendiamo in pieno il traguardo che Lui ha in serbo per noi. Gesù è diretto a Gerusalemme, con decisione ferma e con una grande volontà Lui è diretto nel luogo in cui la sua vita terrena avrà fine, in quel monte dove, con la morte, si apriranno le porte della vita eterna. Questo è il traguardo che ci spetta, ed è tangibile costantemente in quanto Gesù vuole liberarci dai lacci che la vita terrena stringe, vuole alleggerirci dalle preoccupazioni e da tutti gli inutili problemi e ci invita a vivere, anche in terra, una vita diversa, totalmente proiettata verso la realtà che ci attende. Morire ogni giorno significa vincere, non avendo paura mai di intraprendere quel sentiero di pace e di luce e compiere la Volontà del Padre. Dirigiamoci anche noi verso La Gerusalemme, con l'aiuto di Dio saremo certi di portare a compimento la missione alla quale siamo stati chiamati. Donaci o Signore la forza e la decisione, la fede e l'amore che condussero il Figlio Tuo a morire per rinascere.
venerdì 26 settembre 2008
Ma voi chi dite che io sia?
“E voi chi dite che io sia?” Questa domanda Gesù la pone ad ognuno di noi giornalmente e dal nostro modo di vivere scaturisce la risposta, dalla nostra condotta Lui ricava la nostra “definizione” ciò che per noi rappresenta Cristo e la sua croce. Riconoscerlo come il Figlio di Dio, come il Salvatore, come l’unico Redentore equivale ad incarnare ed imitare ciò che Lui è stato, ciò che è e che sarà. Non possiamo soffermarci alle sole chiacchiere e alle parole , non ci sono vie di mezzo: Lui vuole il nostro cuore. Occorre pregare costantemente affinché Lui lo rapisca e lo renda terreno fertile dal quale raccogliere frutti graditi e iniziare un azione di discernimento per riuscire a liberarlo da tutto ciò che lo soffoca. Non comportiamoci come i farisei, gli scribi, gli anziani che hanno atteso la sua sofferenza, hanno voluto una prova reale prima di credere, ma convertiamoci subito, alla luce della sua Parola, li stanno scritte tutte le risposte, li il nostro cuore troverà l’arma e la forza che lo porteranno ad essere non più duro e di pietra ma semplice, puro, un cuore in costante metamorfosi, un cuore rinato grazie all’incontro con Gesù. O Signore tu sei per me la gioia di vivere, sei il “diversivo” che sconvolge la routine di tutti i giorni, sei la novità costante che alimenta il mio sorriso…e mi dai la forza di vivere. Restami accanto e aiutami a rimanerti vicino.
giovedì 25 settembre 2008
Chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?
"..cercava di vederlo", L'interesse che aveva erode nel conoscere Gesù lo porta a cercarlo in prima persona non accontentandosi di ciò che si diceva di lui in giro. Molto spesso noi non arriviamo a tanto e preferiamo sapere di Gesù solo per sentito dire intravedendo nella sua Storia una bella legenda alla quale credere perchè è dovuto. Non sappiamo cosa pensare di Gesù? Siamo confusi? Basta Guardarlo in viso, basta ammirare la sua verità quindi basta Amare la sua Vita che è realtà costante con la Sua Parola e lo Spirito Santo, presenze vive nella nostra quotidianità. Signore aiutaci a far chiarezza e comprendere ciò che veramente sei: Il Figlio di Dio
mercoledì 24 settembre 2008
Li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi
“Egli allora chiamò a se”… quante volte abbiamo immaginato questa Chiamata, ipotizzando fantasiose circostanze non pensando alla semplice purezza che sta dietro all’invito di Gesù di seguirlo e testimoniarlo. Questa Chiamata forse non avviene con la voce che tutti siamo abituati ad ascoltare con gli orecchi ma con un suono quasi impercettibile che solo chi è predisposto può sentire ed ascoltare. Credo che ciascuno di noi abbia avuto la sua Chiamata, tutti siamo predisposti già col Battesimo, poiché Lui chiama ciascuno di noi, già al momento della nostra nascita, ad operare ed essere discepoli e portatori della Lieta Novella, sta a noi poi saper discernere e comprendere il grado di servizio al quale siamo stati predestinati. Non è facile capirlo ma con l’aiuto di Dio e affidando a Lui ogni nostra preoccupazione e la nostra stessa vita tutto diventa più limpido e meno difficile da comprendere. I Dodici mandati da Gesù a guarire ed annunziare il Regno dei Cieli non contavano di certo sulle loro forze o sui loro poteri, erano semplicemente conformi a Colui che li aveva prescelti e con umiltà seguivano le sue orme, illuminati dallo Spirito Santo; così anche noi siamo chiamati semplicemente a questo, a lasciarci plasmare, svuotando i nostri otri e, dopo un accurato restauro, riempirli di Vino Nuovo, accogliendo nel cuore il messaggio di Cristo. “Allora essi partirono annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni”, partiamo anche noi senza esitare, la strada sarà dura ed in salita ma il traguardo ci riempirà di gioia contemplando in eterno il volto di Cristo. Non ci sarà bisogno di bastone, ne bisaccia, ne pane, ne denaro, ne tuniche, Lui sarà il nostro sostegno, il nostro sostentamento, il nostro tesoro e la nostra anima sarà rivestita con vesti nuove, di figli di Dio.
lunedì 22 settembre 2008
Nessuno accende una lampada e la copre
domenica 21 settembre 2008
Gli ultimi saranno i primi
sabato 20 settembre 2008
Il seme è la parola di Dio
lunedì 15 settembre 2008
Donna ecco tuo figlio!
domenica 14 settembre 2008
Esaltazione della Santa Croce
Dio diede a Mosè il compito di farsi un serpente e metterlo sopra un'asta ed innalzarlo cosicchè chiunque, morso dai serpenti brucianti mandati dal Signore, guardatolo, restasse in vita. Così chiunque si voltava a guardare quel serpente di bronzo guariva e rimaneva in vita. Dio ha tanto amato il mondo e lo ama al punto di innalzare, per la nostra salvezza, il Figlio unigenito affinchè noi, divorati dai serpenti che ci circondano, soffocati dal veleno del male, trovassimo la salvezza eterna volgendo lo sguardo, e la vita, a quel Legno che porta e che sostiene il Salvatore. Ci sono tanti modi di definire la Croce, io amo immaginarla e concepirla come il più grande ponte, come il più robusto passaggio che ci condurrà al Padre. Nella Croce è ben delineata la direzione che dovrà prendere il nostro cuore, iniziando col rinnegare e svuotare se stessi "assumendo una condizione di servi" e proseguendo con l'obbedienza alla Parola e alla Volontà di Colui che ci ha mandati. Volgere lo sguardo alla Croce per essere salvati è un impegno costante, un desiderio puro d'essere innalzati accanto a Colui che per primo è stato Innalzato. Rendiamo grazie al Padre che ci ha donato Il Figlio ed ha lavato con il suo sangue le nostre colpe...aiutaci Gesù, con il Tuo Spirito, a rimarginare le tue ferite rimanendo lontani dal peccato e vicini a Te, ai piedi della tua Croce.
sabato 13 settembre 2008
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
venerdì 12 settembre 2008
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
domenica 7 settembre 2008
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro
Gesù e in mezzo a noi, solo Lui può darci la forza e la capacità di vivere in comunione e in armonia con i fratelli. Se mi guardo intorno, invece, è una continua lotta alla supremazia e alla voglia di primeggiare. Chi ammonisce il fratello lo fa solo attingendo alle sue capacità e non sotto la guida della Sapienza di Dio. Ammoniamo al solo scopo di vedere affermata la nostra opinione senza un briciolo di carità e di umiltà. Ammonire un fratello è riaccoglierlo tra le nostre braccia, come la pecorella smarrita, ammonire un fratello è condividere insieme la Parola che ci ha resi tutti fratelli. Oggi Gesù ci spiega l'importanza della comunione, la chiesa è l'esempio vivo "tutto ciò che legheremo in terra sarà legato anche in cielo" e l'importanza della preghiera comunitaria "se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà"...siamo membra dello stesso corpo, aiutaci Signore ad essere sempre vigili contro il peccato e vivi nel manifestare la nostra fede.
sabato 6 settembre 2008
Il Figlio dell'uomo è il signore del sabato
martedì 2 settembre 2008
Sei venuto a rovinarci Gesù Nazareno?
Davanti agli “effetti speciali” nessuno resiste; noi uomini siamo legati al nostro mondo fisico e accettiamo positivamente un prodigio, come quello dell’uomo indemoniato del Vangelo di oggi, per avallare ciò che invece dovrebbe essere ben chiaro: Dio è grande. Non possiamo costantemente cercare il miracolo perché la nostra fede non può essere alimentata soltanto da esso ma deve nascere dall’amore , dal voler vivere di Lui. La gente di Cafarnao rimaneva colpita dall’insegnamento di Gesù perché parlava con autorità, un’autorità ben diversa da quella che si intende di solito, priva di arroganza e di presunzione e carica d’amore e di speranza. L’autorità che ha Gesù è la sua volontà di ricondurci al Padre, e gli è stata donata dal Padre stesso con lo Spirito Santo, è questo il grande prodigio che deve essere alla base della nostra fede; il suo “linguaggio è insegnato dallo spirito”, ecco perché la sua Parola ha potenza, ecco perché comanda con autorità cosicché anche lo spirito immondo non può far altro che piegarsi alla sua volontà; sa bene che è “Il Santo di Dio” e sa bene che è venuto a rovinare ogni piano del maligno e a liberare i tanti che vivono nelle tenebre. Gesù ci vuole lontani dal male, vuole che la nostra casa non sia il buio ma la luce, la sua luce, quella luce capace di aprirci gli occhi e il cuore e guardare a Lui come l’unico Salvatore e non come colui che è venuto per portare restrizioni e privazioni alla nostra vita libera. Uniformarsi a Cristo è riscoprire la vera bellezza della vita oltre la morte del peccato, e una volta lontani dal peccato stesso è facile accorgersi che la vera vita libera è vivere di Lui, lontani dai lacci che ci hanno stretto fino quasi a soffocare. Signore aiutaci con il Tuo Spirito ad essere sempre più conformi al tuo esempio, donaci il tuo pensiero per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato e tutto ciò che il Padre ha predestinato per noi.