sabato 14 giugno 2008

Io vi dico: non giurate affatto

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.
(Mt 5,33-37)
Chi si appresta a giurare lo fa per il solo motivo di trovare garanzie nell'avallare un suo comportamento o comunque qualcosa che non traspare dal suo comportamento o dal suo modo di pensare. Gesù ci dice di non giurare affatto e di non prendere in causa ne il cielo ne la terra, piuttosto è opportuno adempiere con il Signore i giuramenti. Ci invita a non metterci mai in condizione di dover giurare ma di uniformare il nostro parlare al suo. In questo modo ogni nostra azione sarà limpida e ogni nostro pensiero facilmente distinguibile e libero da ambiguità e da tutto ciò che "viene dal maligno". Quante volte ci è stato detto "Giuralo su Dio" come se fosse lecito puntare sulla sua grandezza per vedere accettate le nostre ragioni, noi che non abbiamo nemmeno il potere di "rendere bianco o nero un solo capello" come possiamo giurare su Dio? L'unica cosa a Lui gradita è la chiarezza, la limpidezza, trasformando la nostra vita ispirandola alla vita di colui che più di ogni altro uomo è riuscito a diffondere un grande messaggio, senza ricorrere a giuramenti, ma con la Grande forza dell'amore del Padre che gli ha permesso di salire in croce per gridare: "Tutto è compito"! Con l'aiuto del Signore possiamo portare a compimento ciò che serve a renderci davvero puliti e sinceri ai suoi occhi e agli occhi di tutti.

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