venerdì 20 giugno 2008

Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignuola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignuola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”.
(Matteo 6,19-23)


“La lucerna del corpo è l’occhio” e se i nostri occhi sono malati l’intero corpo ne risente, ma c’è un altro occhio, forse il più importante, l’unico capace di vedere oltre ogni orizzonte, in grado di brillare se è nella luce o al contrario piombare nelle tenebre se malato: il cuore. “Se la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”, sarà grandissima perché l’oscurità di chi possiede un cuore malato, di chi ha permesso che venisse avvolto dalle tenebre, logorato dalla ruggine e consumato dalla tignola non può essere misurata e quantificata. Spesso neanche ci si accorge di possedere un cuore in frantumi perché non si conosce altra condizione che non sia quella in cui siamo imprigionati, non abbiamo sperimentato la Nuova Condizione, non si conosce la vera Luce e la vera Vita che solo l’amore in Cristo può dare. Si vive, allora, o meglio si sopravvive, nel buio più pesto affidando la nostra unica speranza alla futilità degli eventi mondani e alla fugacità di tesori terreni che affannosamente o illegalmente ci proponiamo di accumulare. Che “bestia cieca” è l’uomo, “nella prosperità non comprende è come gli animali che periscono” non si capacita del fatto che tutti quei luccichii terreni sono un niente, in quanto destinati ad una fine tremenda e veloce, è impossibile ritrovare il nostro cuore in questi tesori: passa un ladro, si posa la tignola, si forma la ruggine e di essi non resterà niente, come non rimarrà traccia di quel cuore che è rimasto aggrappato a queste presunte certezze. Al contrario un cuore che sa individuare nel Tesoro del Cielo l’unico bene che valga la pena accumulare, è un cuore che, grazie alla luce dell’esperienza di Dio, ha saputo discernere e indirizzare tutta la sua sete verso questa fonte immensa di grazia. Questo è il tesoro che racchiude in se la vera gioia, destinato a rimanere eterno, intatto e duraturo perché custodito da quel amore che distrugge ogni traccia di ruggine, ogni volo di tignola e lo protegge gelosamente cosicché nessun ladro possa impossessarsene. Splendida sorte che ha questo tesoro!.. e se leggiamo attentamente il brano “là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” comprendiamo palesemente che Dio ci mette in condizione di condividerla, rendendo il nostro cuore chiaro, nella luce, protetto dalle sue braccia e al riparo da ogni possibile corrosione, eternamente legato a quel tesoro che con dedizione ha sapientemente accumulato. Comprendo che è davvero difficile staccarsi da tutto ciò che di terreno ci soffoca e dal lato materiale della vita, ma cambiare il nostro modo di rapportarci con esso non è impossibile, anzi credo proprio che sia una fantastica conseguenza che deriva dall’esperienza che Cristo ci chiama a vivere sotto la sua croce. “E’ impossibile servire Dio e il denaro” è bello scoprire, man mano che si continua il Cammino, la reale veridicità di questa frase: il distacco avviene senza nessun dolore ma con la gioia e la letizia d’aver, finalmente, messo a fuoco l’unico e sommo “Bene”. Aiutaci o Signore a non perderlo mai di vista affinché continuiamo ogni giorno a faticare gioiosamente per accumulare il nostro tesoro in cielo: magico nido da dove contemplare in eterno il tuo Volto.

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