Dio diede a Mosè il compito di farsi un serpente e metterlo sopra un'asta ed innalzarlo cosicchè chiunque, morso dai serpenti brucianti mandati dal Signore, guardatolo, restasse in vita. Così chiunque si voltava a guardare quel serpente di bronzo guariva e rimaneva in vita. Dio ha tanto amato il mondo e lo ama al punto di innalzare, per la nostra salvezza, il Figlio unigenito affinchè noi, divorati dai serpenti che ci circondano, soffocati dal veleno del male, trovassimo la salvezza eterna volgendo lo sguardo, e la vita, a quel Legno che porta e che sostiene il Salvatore. Ci sono tanti modi di definire la Croce, io amo immaginarla e concepirla come il più grande ponte, come il più robusto passaggio che ci condurrà al Padre. Nella Croce è ben delineata la direzione che dovrà prendere il nostro cuore, iniziando col rinnegare e svuotare se stessi "assumendo una condizione di servi" e proseguendo con l'obbedienza alla Parola e alla Volontà di Colui che ci ha mandati. Volgere lo sguardo alla Croce per essere salvati è un impegno costante, un desiderio puro d'essere innalzati accanto a Colui che per primo è stato Innalzato. Rendiamo grazie al Padre che ci ha donato Il Figlio ed ha lavato con il suo sangue le nostre colpe...aiutaci Gesù, con il Tuo Spirito, a rimarginare le tue ferite rimanendo lontani dal peccato e vicini a Te, ai piedi della tua Croce.
domenica 14 settembre 2008
Esaltazione della Santa Croce
Dio diede a Mosè il compito di farsi un serpente e metterlo sopra un'asta ed innalzarlo cosicchè chiunque, morso dai serpenti brucianti mandati dal Signore, guardatolo, restasse in vita. Così chiunque si voltava a guardare quel serpente di bronzo guariva e rimaneva in vita. Dio ha tanto amato il mondo e lo ama al punto di innalzare, per la nostra salvezza, il Figlio unigenito affinchè noi, divorati dai serpenti che ci circondano, soffocati dal veleno del male, trovassimo la salvezza eterna volgendo lo sguardo, e la vita, a quel Legno che porta e che sostiene il Salvatore. Ci sono tanti modi di definire la Croce, io amo immaginarla e concepirla come il più grande ponte, come il più robusto passaggio che ci condurrà al Padre. Nella Croce è ben delineata la direzione che dovrà prendere il nostro cuore, iniziando col rinnegare e svuotare se stessi "assumendo una condizione di servi" e proseguendo con l'obbedienza alla Parola e alla Volontà di Colui che ci ha mandati. Volgere lo sguardo alla Croce per essere salvati è un impegno costante, un desiderio puro d'essere innalzati accanto a Colui che per primo è stato Innalzato. Rendiamo grazie al Padre che ci ha donato Il Figlio ed ha lavato con il suo sangue le nostre colpe...aiutaci Gesù, con il Tuo Spirito, a rimarginare le tue ferite rimanendo lontani dal peccato e vicini a Te, ai piedi della tua Croce.
sabato 13 settembre 2008
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
venerdì 12 settembre 2008
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
domenica 7 settembre 2008
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro
Gesù e in mezzo a noi, solo Lui può darci la forza e la capacità di vivere in comunione e in armonia con i fratelli. Se mi guardo intorno, invece, è una continua lotta alla supremazia e alla voglia di primeggiare. Chi ammonisce il fratello lo fa solo attingendo alle sue capacità e non sotto la guida della Sapienza di Dio. Ammoniamo al solo scopo di vedere affermata la nostra opinione senza un briciolo di carità e di umiltà. Ammonire un fratello è riaccoglierlo tra le nostre braccia, come la pecorella smarrita, ammonire un fratello è condividere insieme la Parola che ci ha resi tutti fratelli. Oggi Gesù ci spiega l'importanza della comunione, la chiesa è l'esempio vivo "tutto ciò che legheremo in terra sarà legato anche in cielo" e l'importanza della preghiera comunitaria "se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà"...siamo membra dello stesso corpo, aiutaci Signore ad essere sempre vigili contro il peccato e vivi nel manifestare la nostra fede.
sabato 6 settembre 2008
Il Figlio dell'uomo è il signore del sabato
martedì 2 settembre 2008
Sei venuto a rovinarci Gesù Nazareno?
Davanti agli “effetti speciali” nessuno resiste; noi uomini siamo legati al nostro mondo fisico e accettiamo positivamente un prodigio, come quello dell’uomo indemoniato del Vangelo di oggi, per avallare ciò che invece dovrebbe essere ben chiaro: Dio è grande. Non possiamo costantemente cercare il miracolo perché la nostra fede non può essere alimentata soltanto da esso ma deve nascere dall’amore , dal voler vivere di Lui. La gente di Cafarnao rimaneva colpita dall’insegnamento di Gesù perché parlava con autorità, un’autorità ben diversa da quella che si intende di solito, priva di arroganza e di presunzione e carica d’amore e di speranza. L’autorità che ha Gesù è la sua volontà di ricondurci al Padre, e gli è stata donata dal Padre stesso con lo Spirito Santo, è questo il grande prodigio che deve essere alla base della nostra fede; il suo “linguaggio è insegnato dallo spirito”, ecco perché la sua Parola ha potenza, ecco perché comanda con autorità cosicché anche lo spirito immondo non può far altro che piegarsi alla sua volontà; sa bene che è “Il Santo di Dio” e sa bene che è venuto a rovinare ogni piano del maligno e a liberare i tanti che vivono nelle tenebre. Gesù ci vuole lontani dal male, vuole che la nostra casa non sia il buio ma la luce, la sua luce, quella luce capace di aprirci gli occhi e il cuore e guardare a Lui come l’unico Salvatore e non come colui che è venuto per portare restrizioni e privazioni alla nostra vita libera. Uniformarsi a Cristo è riscoprire la vera bellezza della vita oltre la morte del peccato, e una volta lontani dal peccato stesso è facile accorgersi che la vera vita libera è vivere di Lui, lontani dai lacci che ci hanno stretto fino quasi a soffocare. Signore aiutaci con il Tuo Spirito ad essere sempre più conformi al tuo esempio, donaci il tuo pensiero per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato e tutto ciò che il Padre ha predestinato per noi.
lunedì 1 settembre 2008
Nessun profeta è ben accetto in patria.
domenica 31 agosto 2008
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso.
sabato 30 agosto 2008
Sei stato fedele nel poco: prendi parte alla gioia del tuo padrone.
"Per paura andai a nascondere..." è la stessa paura che ci trasforma spesso in cristiani "passivi", la paura che ci auto convince d'essere inadatti, di non avere le capacità, di non essere all'altezza di testimoniare, la stessa paura che oscura il nostro essere Figli di Dio. La lettera di S. Paolo ai Corinzi da forza a questa nostra debolezza, cancella ogni nostra paura e ci fa scoprire l'immenso amore di Dio che ha puntato proprio sulle nostre debolezze per confondere i forti. Con il battesimo il Padrone ha dato a ciascuno di noi un talento d'immenso valore, ci ha donato il privilegio di essere suoi figli e con esso l'impegno costante di far fruttare, con le nostre azioni e il nostro vivere, questo grande tesoro, lasciando da parte la paura ed essere disposti a rischiare tutto, sacrificando anche la vita, sotto la misericordiosa bontà del Padre. Solo così sarà possibile prendere parte della gioia del Padrone e condividere con Lui la beatitudine eterna. Aiutaci Signore a superare ogni ostacolo ed incertezza per buttarci a capofitto nella via che tu hai predestinato per ciascuno di noi.
venerdì 29 agosto 2008
Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista
Preferiamo sempre più spesso uccidere la Verità, nasconderla per non fare i conti con ciò che realmente siamo. Guardiamola in faccia la Verità, ascoltiamola, non ha senso odiarla perchè è parte di noi, è ciò che dovremmo essere, è la giusta faccia della nostra medaglia, la nostra vita. Aiutaci Signore a non avere mai paura o ripensamenti nel cercarla, solo la tua mano, la tua misericordia e il tuo amore potranno aiutarci a conseguirla e viverla.
mercoledì 27 agosto 2008
Siete simili a sepolcri imbiancati ma pieni di ossa di morti.
Quanto è reale il paragone che fa Gesù in questo passo paragonandoci a dei sepolcri lucidi ma carichi di morte. Perchè è la morte che regna nei nostri cuori, la morte data dal vivere tutta la nostra vita allo scopo di apparire e di condannare chi si comporta, secondo noi, in modo errato. Mai che volgiamo lo sguardo al nostro cuore, mai un'analisi del nostro essere, mai un tentativo di abbandonare le luci dell'esteriorità per abbracciare la luce dell'Essere... Suoi figli e vivere secondo i suoi precetti. Aiutaci Tu o Signore a mettere le nostre vite nelle tue mani, donaci coerenza, umiltà e fede sincera, donaci la tua Pace.
lunedì 25 agosto 2008
Guai a voi, guide cieche.
Matteo 23,13-22
Senza Dio non siamo niente, senza la sua forza, il suo aiuto di noi non esisterebbe un nulla! Stiamo attenti quando cerchiamo o ci sentiamo arrivati ai suoi stessi livelli nel cercare di primeggiare quando invece il Posto d'Onore spetta solo a Lui. Grazie Signore perchè ci hai resi utili sotto l'opera delle tue mani.
sabato 23 agosto 2008
Dicono e non fanno
Matteo 23,1-12
giovedì 21 agosto 2008
Amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale?
giovedì 7 agosto 2008
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
Chi è per noi Gesù? Certamente, come Pietro, siamo convinti che lui è il Cristo, il figlio del Dio vivente, ma è altrettanto vero che ci viene difficile accettare in pieno il suo esempio. Pietro, infatti, non vuole accogliere la Croce di Cristo e la sua morte allo scopo di redimere il mondo intero, perchè vuole bene al maestro e non vorrebbe nessuna pena o sofferenza per lui; ma la volontà del Padre è diversa dalla nostra “tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini” e questo Gesù lo sa, tanto da non provare mai esitazione nel compierla. Il sentimento di Pietro è il medesimo che alberga nei nostri cuori. Siamo cristiani, amiamo Gesù, ma spesso crediamo che la croce sia solo un legno da appendere al muro per avere protezione e benedizione, non vogliamo vedere il suo vero significato e quando il Padre ci chiede di portarla sulle nostre spalle e sulla nostra pelle cerchiamo subito la prima scorciatoia, perché in questa vita non si deve soffrire ne patire, perché, per noi, la sofferenza è uguale alla sconfitta, quando invece, basterebbe voltarsi a guardare ogni singolo crocifisso appeso ai nostri muri per contemplare la grandezza che sta dietro la sofferenza. Senza Croce non ci sarebbe stata risurrezione e senza risurrezione saremmo stati immersi nelle tenebre e nella morte. Grazie Gesù perché con la tua Parola e con il tuo esempio ci guidi e ci sproni continuamente ad andare avanti senza mai abbatterci. Aiuta chi soffre, non permettere mai che la sfiducia di noi umani prevalga sulla tua luce, insegnaci a sperare e a vivere di te.
mercoledì 6 agosto 2008
Il suo volto brillò come il sole
martedì 5 agosto 2008
Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla sua bocca
Quando siamo ciechi facilmente ci lasciamo guidare da falsi profeti e da finte certezze che, inevitabilmente, ci portano in un fosso. Ci riduciamo ad essere che si accontentano di sopravvivere invece di vivere, facilmente inquinabili e contaminabili da tutte le sozzure che ci circondano. Al contrario quando i nostri occhi sono "aperti" quando la nostra vista è stata illuminata dalla Vera Luce nessun elemento esterno potrà mai distruggere quello che siamo. Io ne sono convinto, è un concetto che porto sempre avanti perchè quello che Siamo lo siamo ovunque, sia in mezzo al bene che in mezzo al male, anzi è proprio in mezzo alla sporcizia dei nostri giorni che siamo chiamati a tenere alta la nostra "purezza" dell'essere discepoli di Cristo, non possiamo rimanere ciechi anche noi nei confronti di tutto ciò che sta devastando la nostra realtà. Lasciamoci guidare dalla croce di Gesù, cosicché anche noi, per riflesso, diveniamo guide sicure capaci di salvare dal "fosso" tanti disperati che oramai hanno smesso di credere in tutto. Signore aiutami a rendere puro il mio cuore e tutto ciò che, del suo battere, uscirà dalla mia bocca, dacci la forza di brillare tra il buio di questa quotidianità per portare sotto la tua croce tanti assetati di verità e pace.
domenica 3 agosto 2008
Tutti mangiarono a sazietà
venerdì 1 agosto 2008
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria
L'incredulità che governa il nostro cuore parte dalla diffidenza e dal non riconoscere Gesù come nostro Signore. La nostra fede è frivola, debole e molte volte cade vittima di pregiudizi e conclusioni prive di verità cariche di invidia ed ignoranza. Oggi voglio pensare e pregare per i nostri sacerdoti giudicati in modo sbagliato. Spesso la loro figura è oggetto di critiche. Gesù aiutaci a vedere in loro la tua sapienza e a perdonare le loro possibili debolezze considerandole lecite perchè è lecito dell'uomo esser debole, aiutaci a scoprire il loro la grandezza della tua Sapienza.
mercoledì 30 luglio 2008
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Mt 13,44-46
La Parola di Dio è una perla preziosa, è un tesoro ritrovato è la luce che illumina ed oscura tutto il resto, facendone perdere il valore. Spesso ignorata lasciamo che passi dai nostri orecchi senza che lasci alcuna traccia nel nostro cuore e nella nostra vita, considerandola “portatrice” di restrizioni e regole che impediscono di godere la vita. La parola di Dio è liberazione, dalle nostre schiavitù, dalla nostra routine e, per il fatto stesso che oscura tutto ciò che credevamo prezioso, ci rende liberi ed orientati verso l’unica cosa che conta: ascoltarla e viverla. Così chi fa l’esperienza di comprenderla non può vivere senza quel cambiamento, chi trova il tesoro inevitabilmente si prodiga per custodirlo nel migliore dei modi. Come chi trova un tesoro in un terreno o chi scopre una perla preziosa, chi s’imbatte in un grande tesoro smette di elemosinare, di sudare ed inizia a godersi i benefici del possederlo, così chi scopre la potenza della Parola di Dio vende tutto ciò che ha, abbandona il peccato e l’affezione ad esso, lascia la strada che erroneamente stava percorrendo, smette di elemosinare felicità per incanalarsi nella via che lo condurrà alla Vera Felicità, nel Regno dei Cieli, attuando tutto ciò che, dalla Parola, è possibile incarnare.
martedì 29 luglio 2008
Il regno dei cieli è come un granellino di senapa...
Marta tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose.
lunedì 28 luglio 2008
Il regno dei cieli è come un granellino di senapa...
domenica 27 luglio 2008
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo
venerdì 25 luglio 2008
Non sono venuto per essere servito ma per servire.
giovedì 24 luglio 2008
A voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato
Perchè parli in parabole? Gesù parla in codice ed usa un linguaggio che, se pur identico per tutti gli orecchi, è per ciascuno differente perchè differente è la natura del nostro cuore. Il "codice segreto" viene utilizzato affinché il messaggio, che ci sta dietro ogni singola Parola, vada dritto al cuore ma ad un cuore che non sia arido, cieco, sordo. Un cuore aperto è un cuore puro, un cuore umile al quale è dato il privilegio di conoscere i misteri del regno dei cieli, anche se di mistero si tratta la nostra conoscenza sta nella fede che il Padre ci dona. Ripenso a quante volte ho udito la Sua Parola pur non comprendendola e quante volte ho guardato le sue opere pur non ritrovando nella loro grandezza l'Amore di chi le ha create. Eppure adesso non ho studiato, non ho appreso chissà quale tecnica speciale: ho semplicemente aperto il mio cuore ed ho lasciato che ogni Sua Parola facesse centro innescando tutto ciò che oggi mi porta a non riuscire più a trascorrere una giornata senza leggerla. Ti rendo grazie perchè hai aperto gli occhi e gli orecchi del mio cuore.
martedì 22 luglio 2008
Donna perchè piangi? Chi cerchi?
sabato 19 luglio 2008
Molti lo seguirono ed egli guarì tutti
venerdì 18 luglio 2008
Il Figlio dell'uomo è signore del sabato.
Questi farisei estremamente legati alle apparenze tanto quanto distanti dal senso stesso di un gesto. Si stupiscono facilmente quando qualcuno "osa" infrangere la loro routine mostrando un cuore soffocato da paraocchi che non permettono di vedere la vera natura e la vera missione di Cristo. Non è venuto ad abolire la legge ma a completarla, è il Signore del Sabato, colui che vuole misericordia e non sacrificio, che prolungherà la nostra vita aggiungendo ai nostri giorni il Giorno per eccellenza, quello della Salvezza. Ci invita Gesù a saper discernere ogni nostro gesto per far si che ogni nostra azione sia sgombera dall'apparenza e colma d'amore "c’è qualcosa più grande del tempio" molto spesso una buona azione vale più del partecipare passivamente ad una messa, solo per il piacere di presenziare. Ci vuole attivi nelle opere e ancor più nel cuore e nell'incarnare la sua parola.
giovedì 17 luglio 2008
Io vi ristorerò!
mercoledì 16 luglio 2008
Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli
Un amore immenso lega il Padre con il Figlio, una fiducia sconfinata che ha portato il Padre a rivelare tutto il mistero della sua grandezza al Figlio. Se penso che questa grande rivelazione è avvenuta al fine di rendere noi stessi suoi figli non posso che prostrarmi dinanzi alla misericordia divina e pregare affinché io stesso riesca a ricambiare, con i miei limiti, questo amore che non è rimasto nascosto di fronte al mio continuo tentativo di rimanere piccolo. Grazie perché mi è stato dato il dono di vedere e ritrovare nella Croce l’unica salvezza che viene dalla Parola di Dio e l’unica via sicura per giungere al Padre.
martedì 15 luglio 2008
Guai a te!
Matteo 11,20-24
Il miracolo o qualsiasi altro gesto che Gesù compie nei nostri riguardi non è mai fine a se stesso. Anche quando ci mette alla prova con situazioni che, ai nostri occhi sono "punizioni" Lui vuole comunicarci qualcosa, ed opera al fine di indicarci la giusta via. Guai a chi si mostra freddo e insensibile di fronte all'opera di Dio e guai a chi rifiuta di ascoltare e incarnare la sua parola, ha già deciso il proprio destino e la propria condanna. Nel giorno del giudizio saremo pesati con la stessa misura con la quale abbiamo pesato, e la misericordia che abbiamo mostrato sarà di ugual misura a quella che il giudice supremo avrà nei nostri riguardi. Oggi Gesù mostra il suo amore per noi, come sempre, e scuote la nostra condotta al fine di svegliare in noi la capacità di comprendere e avvertire la Sua presenza, la Sua opera in noi.
lunedì 14 luglio 2008
Non sono venuto a portare pace,ma una spada.
Matteo 10,34-11,1
“Non crediate che io sia venuto a portare pace, ma una spada” . Una frase, questa, che può destare meraviglia, Gesù col suo messaggio d’amore, di comunione non è venuto a portare la pace ma a separare? Non dimentichiamo che al principio di tutto ci sta un grande amore che lega Lui a noi suo gregge e quindi tutto concorre alla nostra salvezza. La spada è simbolo di salvezza perché dividerà e libererà la nostra esistenza dalle false illusioni, dalle false aspirazioni, Gesù è venuto a distruggere la pace che ci siamo costruiti perché è un surrogato, totalmente distante della vera pace, quella data dall’essere in Lui e Lui in noi. Amarlo più di ogni altra cosa, più di una madre, più di un padre e di un figlio perché Lui è l’artefice di tutto e senza il suo amore non avremmo mai sperimentato tutti gli altri sentimenti ai quali oggi ci aggrappiamo disperatamente dimenticandoci dell’origine di tutto, sentimenti veri, ma che spesso sfumano e spariscono lasciando in cuore amarezza e sfiducia. L’amore per Gesù non potrà mai finire e con esso la consolazione e la pace che ne derivano, vivere per Lui è dire addio alla nostra vita per ritrovarne un’altra degna davvero d’esser vissuta alla luce della sua Parola unica “spada” capace di rendere giustizia, separando tutto ciò che di buono c’è in noi dal marcio che pesantemente lo soffoca. O signore possa la tua Parola colpire il nostro cuore renderlo legato agli affetti terreni ma eternamente unito all’amore che mai tramonterà, rendici degni di te, di portare la nostra croce sapendo che ci sarai sempre tu a sorreggerla nei momenti di fatica e sfinimento. “io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere.”
domenica 13 luglio 2008
Beati i vostri occhi perchè vedono e i vostri orecchi perchè ascoltano
sabato 12 luglio 2008
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Quante cure riserviamo a questo corpo, forse troppe se si pensa che bastasse solo tenerlo in salute e custodirlo. Invece si va sempre oltre e del corpo si fa ciò che si vuole dimenticandosi totalmente dell'anima! Ci viene spontaneo, quando succede qualche fatto di cronaca, dire "quell'uomo è senz'anima" ma noi abbiamo un anima? Ci prendiamo cura di essa? Le diamo il giusto nutrimento, sostentamento, cibo? Gesù ci mette in guardia da questo invitandoci a non dare troppa importanza al corpo, pur rispettandolo, ma a dare priorità all'anima che sarà la parte di noi che mai perirà, sarà la nostra "identità" una volta giunti sul luogo del giudizio. E' così semplice curarla, basta davvero poco, niente creme, niente lifting, ne stiramenti vari, occorre semplicemente nutrirla con "l'elisir" di lunga vita che è La Parola di Dio. Curando la nostra anima in questo modo tutto verrà spontaneo ed ogni nostro gesto, ispirato dall'amore di Dio, avrà come scopo la sua gloria e la nostra salvezza. Non dobbiamo avere paura ad abbandonare qualcosa di fisico per dedicare tempo alla nostra anima, affidiamola alla mani del Signore, Lui saprà risanarla e ricondurla sulla giusta via.
venerdì 11 luglio 2008
Salmo 114 (116,1-9)
Mi stringevano funi di morte,
Buono e giusto è il Signore,
Ritorna, anima mia, alla tua pace,
Camminerò alla presenza del Signore
Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto.
“Senza di me non potete far nulla”, comprendo pienamente questa espressione perché ho sperimentato e attestato personalmente il fatto che da soli, noi, non siamo niente. Quando il Padre ha iniziato l’opera di potatura credevo che di me non sarebbero rimasti che brandelli privi di vita, quando man mano ogni certezza faceva largo alla miseria e la forza si tramutava in debolezza non immaginavo minimamente di poter rinascere, non credevo che dall’oscurità era possibile ricavare luce, una luce che pian piano aumenta d’intensità nel rispetto dei nostri poveri occhi abituati ormai al buio pesto. Il vignaiolo ha cura della vite e vuole che ogni suo singolo tralcio cresca conforme alla pianta che lo ha generato e che lo sostenta. Davvero un onore, erroneamente scambiato per onere, quello di appartenere ed essere germogli di questa immensa vite! E’ un onore sapere che, affidati alle sue mani, i nostri frutti saranno benedetti dalla sua volontà e comprendere che ogni prova e ogni sofferenza concorrono alla nostra perfezione ai suoi occhi. Il vignaiolo, liberandoci dai peccati, libera la nostra corteccia da tutti i parassiti che logorano la nostra struttura, destabilizzandola e rendendo, così, difficoltosa ogni fioritura, i peccati, infatti, sono la principale causa della nostra cecità, il vivere per essi ci tiene lontani dalla vera comprensione della “Parola che vi ho annunziato”. E pensare che è grazie a questa Parola che siamo stati mondati, alla Parola che si è incarnata allo scopo di tradurre a livelli comprensibili, anche per i più ottusi, il grande Amore di Colui che ci vuole rinati a vita nuova., quella stessa parola che spesso ignoriamo, che preferiamo non comprendere convinti che sia riservata solo ed esclusivamente a determinate persone. Per Grazia divina non occorre essere dotti o sapienti per aprire il cuore alla comprensione “ti rendo grazie Padre perché hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli” basta semplicemente rendersi conto dell’infinito amore che lega la vite ai suoi tralci e la dedizione con la quale si cura di essi. Gesù non ci vuole sterili rami secchi destinati al rogo, ma ci vuole portatori di frutti, generati dalla nostra opera in comunione con la sua parole, rimanendo in lui ed essere suoi discepoli in nome del suo amore. “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi, rimanete nel mio amore”, ecco il segreto per fare della nostra vita un’esistenza degna d’esser chiamata “vita” , rimanere nel suo amore per gustare costantemente la sua presenza con l’azione dello Spirito Santo che ci aiuta a vivere dei suoi comandamenti, liberi da tutto ciò che intralcia e offusca, totalmente affidati alle mani del vignaiolo , alla sua Parola, al suo Amore, alla sua Volontà, divenendo tralci carichi frutti a lode e gloria del suo nome. Signore aiutaci a rimanere in te e fa che le tue parole rimangano in noi per poter così chiedere “quel che volete e vi sarà dato”: vivere per sempre attaccati alla Vite della vita eterna.
giovedì 10 luglio 2008
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città”.
mercoledì 9 luglio 2008
Li inviò dopo averli istruiti
(Matteo 10,1-7)
martedì 8 luglio 2008
La messe è molta, ma gli operai sono pochi
lunedì 7 luglio 2008
Figliola la tua fede ti ha guarita
Matteo 9,18-26
In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: “Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà”. Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. Ed ecco una donna, che soffriva d’emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. Gesù, voltatosi, la vide e disse: “Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita”. E in quell’istante la donna guarì. Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: “Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme”. Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E se ne sparse la fama in tutta quella regione.
Avere una fede salda è la chiave che potrà aprirci la porta del regno promesso. La fede che salva la donna dall'emorragia e la fede di un padre che riporta in vita la figlia. Mi domando com'è la nostra fede? Spesso è come la fanciulla del brano apparentemente morta o creduta morta dalla gente che ci sta intorno perchè non viviamo esplicitamente e concretamente la Parola. La nostra fede non può essere fatta solo di nozioni ma deve essere costantemente curata, arricchita, per divenire un miracolo quotidiano agli occhi di tutti. Occorre fidarsi di Gesù e confidare in Lui, la sua volontà sarà la nostra pace, la sua parola l'unico esempio da seguire per rinascere e svegliarsi da quel sonno che costantemente ci destabilizza.
sabato 5 luglio 2008
Gli amici possono forse essere in lutto mentre lo sposo è con loro?
(Matteo 9,14-17)
Stanotte riflettevo sul nostro essere Contenitori miseri, piccoli, finiti, la nostra presunta grandezza si perde nel nostro limite fisico. Quando, però, facciamo esperienza di Cristo, ci accostiamo allo sposo, anche se non cambia la nostra natura e piccolezza la nostra potenzialità assume una forma che non conosce confine perchè interamente ispirata e sostenuta dall'amore in Lui. Il vangelo di oggi ci descrive questa metamorfosi, i discepoli rinascono a vita nuova, diventano contenitori "otri" nuovi assetati di quel "vino" nuovo e in nome di questo amore entrano in comunione "e così l'uno e gli altri si conservano". Gesù ci invita a nozze, vuole che finiamo di rattoppare la nostra vita con false felicità e gioie illusorie, occorre cambiare vita "lo sposo è con noi" e dobbiamo gioire solo di questo, abbandonando, al momento, digiuni e tristezze, e riempire noi stessi di quella ricchezza che proviene solo dalla sua Parola e Presenza. Approfittiamone per quando lui non ci sarà, quando poi dovremo fare i conti con l'aridità, solo “facendo il pieno” sarà possibile sopravvivere al deserto e ritrovare, con la luce che portiamo dentro, la sua presenza costante. O Signore riempi il mio cuore con il tuo amore, rendilo capace di amarti e di riconoscerti costantemente, nei momenti di sconforto aiutami a splendere con la tua luce, rendimi Nuovo, e capace di custodirti.
giovedì 3 luglio 2008
Mio Signore e mio Dio!
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.
"Beati quelli che pur non avendo visto crederanno", Siamo beati, quindi, perchè crediamo nel mistero della fede che oggi ci porta ad essere chiamati cristiani. Ma l'incredulità di San Tommaso accompagna e regna anche nel nostro pensare perchè siamo sempre in cerca di quei "segni" che possano affermare e dare veridicità alla nostra fede. Quale segno potrà mai essere più evidente della Croce stessa? "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato" grazie ai segni della croce Tommaso crede e sono questi i segni che portano noi credenti ad avere sempre una fede rinnovata e che non conosce crisi. Beato è Tommaso che crede a differenza di molti che pur avendo visto e comprendendo la grandezza di Dio non credono! Aiutaci Gesù con la tua Croce, mantieni sempre viva la nostra fede.
mercoledì 2 luglio 2008
Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?
martedì 1 luglio 2008
Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?
In quel tempo, essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Salvaci, Signore, siamo perduti!”. Ed egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di poca fede?”. Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: “Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?”