venerdì 25 luglio 2008

Non sono venuto per essere servito ma per servire.

Matteo 20,20-28
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”. Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.

"Voi non sapete quello che chiedete" non ci è lecito domandare qualsiasi cosa al Padre perchè la Sua volontà non è la nostra e nemmeno può essere guidata dalle nostre richieste. Tutto è già stato stabilito "è stato preparato dal Padre" non spetta a noi scegliere la destinazione eterna, possiamo sperare e pregare, uniformandoci totalmente al figlio nelle opere e nei pensieri, e, gustando il suo calice, assaporare le primizie del regno dei cieli. Il timore di Dio deve insegnarci ad assopire le nostre richieste chiedendo al Padre un'unica grande opera: Si compia in me la Tua volontà!

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