martedì 15 luglio 2008

Guai a te!


Matteo 11,20-24
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: “Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida. Perché, se a Tiro e a Sidóne fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidóne nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafarnao, ‘‘sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!’’. Perché, se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!”.


Il miracolo o qualsiasi altro gesto che Gesù compie nei nostri riguardi non è mai fine a se stesso. Anche quando ci mette alla prova con situazioni che, ai nostri occhi sono "punizioni" Lui vuole comunicarci qualcosa, ed opera al fine di indicarci la giusta via. Guai a chi si mostra freddo e insensibile di fronte all'opera di Dio e guai a chi rifiuta di ascoltare e incarnare la sua parola, ha già deciso il proprio destino e la propria condanna. Nel giorno del giudizio saremo pesati con la stessa misura con la quale abbiamo pesato, e la misericordia che abbiamo mostrato sarà di ugual misura a quella che il giudice supremo avrà nei nostri riguardi. Oggi Gesù mostra il suo amore per noi, come sempre, e scuote la nostra condotta al fine di svegliare in noi la capacità di comprendere e avvertire la Sua presenza, la Sua opera in noi.

Nessun commento: