sabato 19 gennaio 2008

Povertà


Ci sono stati periodi nei quali invidiavo chi riusciva a trovare la felicità circondandosi di cianfrusaglie, ricchezze, possedendo ogni cosa indispensabile per appagare il bisogno, l'aspirazione. Ora mi guardo intorno e la pseudo invidia si è tramutata in tenerezza, una sorta di pena nei confronti chi chi crede di aver trovato un tesoro di felicità magari dentro le porte di una berlina extra lusso. Forse sono io esagerato, morbosamente distaccato da tutte queste minchiate che, invece di aiutare l'anima, tendono sempre più ad emarginarla, a segregarla lontano dagli occhi e dalla nostra visione. La mia anima sta qua, invece, giornalmente la tocco, la sfioro, l'accartoccio e la strapazzo, tendendo di strapparla mi accorgo che non è fatta, ahimè, di carta ma di un materiale resistenze che difficilmente cede ai colpi delle mie mani. Che anima ndistruttibile, eterna! Come vorrei esser felice con in mano tutti i miei soldi, contento di spenderli, d'acquistare di tutto: ori, tecnologie, vestiti, cose inutili... ed invece darei fuoco a quelle banconote le maledirei anche se giornalmente devo rendere grazie per quell'indispensabile, e un po' di più, che ho e che serve per vivere degnamente... La mia felicità non sta in essi, forse una parte del mio star bene, ma la gioia quella vera no, al massimo mi hanno procurato un sorriso e un po' di comodità, son certo che mai riusciranno a regalarmi la tanto sognata felicità!...
...stasera, in pizzeria, in una comitiva di teenager, alle prese con un compleanno, griffatissime e alla moda tutte, mi sono immedesimato e "incarnato" nell'unica bimbetta che si mostrava distaccata, non sia per idee o carattere, ma sicuramente per il modo di vestire. Ho immaginato la sua situazione, potrei anche sbagliarmi, una realtà non tanto rosea, una famiglia media che a stento riesce a completare il mese solare con uno stipendio. Non aveva scarpe brillantinate, ne felpe glamour, ancor meno jeans con "ali e demoni impressi"... aveva però un dolce sorriso, e gli occhi di chi sa accontentarsi e gioire di poco: come avrei voluto abbracciarla... e volerle bene, dirle che un giorno ringrazierà la sua "povertà" genitrice di un'umiltà che le avrà permesso di sentire la voce della sua anima!

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