giovedì 15 maggio 2008

Chi dite che io sia?

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: “Chi dice la gente che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti”. Ma egli replicò: “E voi chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”. E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: “Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
(Marco 8,27-33)

Chi dite che io sia? Ogni giorno Cristo ci rivolge questa domanda e in ogni momento la nostra risposta è pronta ad essere cambiata in base agli stati d'animo, quando lo domanda in periodi di crisi siamo pronti a rispondere rimproverandolo , come Pietro, quando nei momenti di gioia Lui ci chiede di riconoscerlo siamo pronti ad urlare "Tu sei il Salvatore". La risposta, però, non può trasformarsi in base all'umore, deve invece essere scolpita e rimanere invariata, pronta ad essere letta in qualsiasi momento, nei momenti di tentazione, di sconforto, di gioia e di esultanza: Lui è Il Cristo sempre.

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