mercoledì 22 ottobre 2008
A chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più
martedì 21 ottobre 2008
Beati quelli che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli
lunedì 20 ottobre 2008
Chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio
“La sua vita non dipende dai suoi beni”, questa è la grande giustizia, sapere che saremo giudicati in base a quello che siamo e i nostri meriti, quelli richiesti dal Padre non hanno a che fare col nostro conto in banca o con il numero dei nostri immobili. S. Pietro lo ricorda nella sua prima lettera “non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta” e non a prezzo di tutto ciò noi saremo ammessi a godere la luce eterna. La ricchezza non sta in terra, è inutile accumulare beni e dare sfogo a tutti i nostri desideri perché l’unica ricchezza capace di salvarci sta nella Grazia di Dio e nella sua bontà che ha riversato in noi mediante la fede. S. Paolo sottolinea tutto questo nella lettera agli Efesini, ponendo attenzione al malessere provocato dal servire, senza nessun limite, i propri desideri, dal riconoscere come dio il denaro. Sono questi i desideri cattivi, la ricchezza materiale è la nostra tomba ed il benessere non fa a altro che scavare un sepolcro sempre più profondo dove seppellire quotidianamente la nostra esistenza. Ma il Signore distrugge i nostri progetti e dove spesso noi vediamo “maledizioni e sfortune” ci sta tutta la misericordia di Dio che colpisce la nostra grandezza, la nostra sicurezza, la nostra finta stabilità per sanarci e per farci risorgere a vita nuova, rendendoci piccoli, miseri, poveri, vuoti ma pronti per essere riempiti. “L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono” e solo Lui è capace di far comprendere l’errore, solo la sua opera sarà capace di dare una scossa alla nostra condotta per riconsiderare tutto sotto un diverso aspetto, seguendo la Verità ed iniziare una vita di sacrificio, praticando il bene, allo scopo di accumulare più tesori possibili ed arricchire davanti a Dio. Siamo stati creati in Cristo, salvati mediante il suo Sangue, con Lui resuscitati perché fossimo l’esempio vivo della ricchezza della sua grazia: La Fede. La nostra fede ci salva, è mediante la fede che sarà possibile arricchirci perché avere fede in Cristo significa affidarsi totalmente a Lui rimettendo nella sue mani la nostra vita, praticando il bene e predicando la Sua Parola.
domenica 19 ottobre 2008
Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio
Che sciocchi, mettere Dio allo stesso livello di un uomo potente e che sciocchi ancora oggi che il potere fa credere a molti di essere Dio. Gesù delinea le due figure perchè sono diversi i tributi che dobbiamo ad entrambe. Sicuramente Dio non sa che farsene dei nostri miseri tesori materiali, Lui punta a ben altro, Lui vuole il tesoro del nostro cuore, vuole possederlo e quando decide di "invaderlo" non "guarda in faccia a nessuno" perchè non c'è nessuno capace o che abbia l'autorità di mettere parola o dito sulla sua Opera. Dio è l'onnipotente e nessuno mai, potente o arrogante potrà mai avvicinarsi a Lui. "Mostratemi la moneta del tributo" mostriamo il nostro cuore, dunque, lasciamo che Lui lo scruti, diamo il "via libera" alla sua azione nel senso di iniziare ad ascoltare le sue richieste e comprendere il suo immenso amore. Nel nostro cuore c'è la Sua immagine e l'iscrizione del Suo nome, sono stati impressi il giorno del Battesimo e, anche se rischiano d'essere cancellate, esse non scompariranno mai perchè la Sua misericordia supera tutto; doniamo il nostro cuore come tributo a Dio, lasciamo che sia Lui a guidarlo e sostenerlo per piacergli e per avere aperta la strada verso il compimento della Sua volontà.
venerdì 17 ottobre 2008
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati
Luca 12,1-7
mercoledì 15 ottobre 2008
Maestro, dicendo questo, offendi anche noi
“Maestro dicendo questo offendi anche noi”, siamo ipocriti anche davanti alla sua Parola ed invece di lasciarci edificare e plasmare prendiamo come un’offesa la sua verità e la sua capacità di mettere a nudo le nostre mancanze e i nostri difetti. Purtroppo occupare i primi posti delle “sinagoghe” ed avere i “saluti nelle piazze” molto spesso ci fa sentire i migliori, già mondi e quindi arrivati alla perfezione e alla santità, sviluppando in noi comportamenti errati che cozzano con l’essere veri testimoni. È impossibile sentirsi “completi” perché l’amore di Dio, la Sua sapienza non hanno confini mai quindi potrebbero essere racchiusi all’interno del nostro misero cuore, è un costante evolversi, una continua crescita, un cammino lungo da affrontare assolutamente con umiltà. Proprio l’umiltà è quella che manca a noi e il non ammettere d’essere peccatori e bisognosi di cure, ci rende come “sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo” perché non portiamo nel cuore il messaggio di Cristo, non siamo lucerne accese, ma siamo succubi della materialità e del concepire la fede come una sequenza meccanica di gesti, preghiere pre-stampate e di sorrisi accomodanti ma privi di sincerità. Credo che il Padre non ha che farsene delle nostre cantilene se ad esse non affianchiamo il nostro cuore e la nostra vita come doni da condividere. E’ triste ma è cosi! Se ancora ci scandalizziamo e ci sentiamo offesi dalla sua Parola non siamo realmente suoi Figli ma lo siamo per una conseguenza o perché siamo stati, oramai, battezzati vivendo il nostro essere cristiani come una cosa dovuta, un’etichetta che non occorre mai rimarcare ne rinnovare. Nella sua Parola non c’è scandalo, non c’è offesa ma un immenso amore che mira a cambiare le nostre coscienze, i nostri cuori e a renderci perfetti affinché ai nostri gesti corrisponda anche un cuore sincero e pienamente consapevole. “Guai a voi che trasgredite la giustizia e l’amore di Dio” bisogna mirare a cose più grandi della semplice apparenza, Il Padre conosce il nostro cuore e dinanzi a Lui non c’è falsità che tenga, smettiamola di mentire a noi stessi e di cercare approvazione tra gli uomini, occorre guadagnare la fiducia di Dio e piacere a Lui per essere testimonianza viva cosicché la gente non passi più sopra di noi senza saperlo ma si fermi a contemplare e glorificare la grandezza dell’amore di Dio. Questo brano di oggi mi da la risposta ai dubbi che, ieri, hanno invaso i miei pensieri. Sbaglierò ma sono contrario alla diffusione della Parola in modo edulcorato e accomodante, perché suscita in noi un adagiamento del tutto dannoso che addormenta, man mano la nostra sete e la nostra fame; la Parola deve scuoterci, saziare la fame e la sete senza sviluppare senso di assuefazione o di sazietà, deve farci svegliare ed attuare un vero cambiamento anche andando contro le nostre abitudini e aspirazioni: la Parola è un remo, robusto, che ci aiuta a navigare controcorrente diretti alla fonte di questo immenso Amore, lontani dalla foce e dall’oceano dell’indifferenza.
martedì 14 ottobre 2008
Piuttosto date in elemosina quel che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà mondo
domenica 12 ottobre 2008
Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze
sabato 11 ottobre 2008
Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio
Chi non è con me è contro di me
giovedì 9 ottobre 2008
Chiedete e vi sarà dato
Luca 11,5-13
In un’esistenza come la nostra, sempre più proiettata verso un vivere a senso unico, mi chiedo se ci fermiamo mai a tirare un bilancio tra il ricevere e il dare. Sicuramente la bilancia penderebbe a picco da un lato, da quel lato che vede un egoistico bisogno di avere tutto e tutti a qualsiasi costo senza mostrare una minima disponibilità ad entrare in comunione e condividere. La moda dell’esser single sta divorando tutto e va oltre lo stato sociale rendendo single anche il nostro cuore in perenne bisogno di certezze e in costante carenza di affetto. Nonostante il continuo rimpinzarsi scopriamo vuoti incolmabili e abissi di oscurità; non comprendiamo tutto ciò che sta dietro il “dare”, il “donare” in modo gratuito e senza secondi fini, non riusciamo a scoprire la magia del condividere il bisogno altrui e gioire, dopo, nel riuscire a far star bene chi ci tende una mano. Avevo interpretato questo brano soffermandomi sempre e meditando la grande misericordia del Padre che promette qualsiasi cosa a chi saprà chiedere, bussare e cercare con insistenza e perseveranza; oggi voglio girare e mettere in circolo questa misericordia affinché ciascuno di noi sia quel padre che non sa resistere alla domanda di un figlio e viceversa un figlio che, senza timore, domanda aiuto. S. Francesco dice “è dando che si riceve” perché credo che dietro il nostro donare ci sia celata una richiesta continua e forte al Padre: donare è chiedere un aiuto costante al Signore, solo con la forza del Suo Spirito possiamo liberare il nostro cuore da interessi e scopi e fare di noi stessi pane spezzato, un dono continuo e vero per i fratelli. O Signore guidaci e sostienici affinché il nostro cuore operi per un'unica grande causa: glorificare te col servizio ai fratelli, aiutaci ad ascoltare chi batte alla nostra porta, a vedere chi cerca il nostro aiuto, ed a sentire col cuore, in ogni richiesta di conforto, la Tua voce e la Tua volontà.
lunedì 6 ottobre 2008
Chi è il mio prossimo?
Luca 10,25-37
In quel tempo, un dottore della legge si alzò per mettere Gesù alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”. Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”.
domenica 5 ottobre 2008
La pietra che i costruttori hanno scartatoè diventata la pietra d’angolo
mercoledì 1 ottobre 2008
Ti seguirò dovunque tu vada
Quando il Signore chiama...Chiama! Non c'è scusa che tenga ne ostacolo che non possa essere superato. Ogni nostra certezza si frantuma in mille pezzi e se all'inizio una gabbia ci impedisce di spiccare il volo man mano, poi, la certezza di seguirlo "dovunque tu vada" diventa irrefrenabile, unica opzione da scegliere! La direzione di Gesù è ben chiara, lontana da ogni traguardo materiale “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” e da tutto ciò che fino ad allora è stata la nostra felicità, cambia tutto, il modo di concepire le cose e di valutarle e tutte le cose importanti e indispensabili diventano scorie, scarti di una vita passata, una vita data in permuta per una Nuova Esistenza senza limiti di nessun genere, nemmeno la morte potrà fermare l'esperienza che Cristo ci invita ad abbracciare “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio”. Il nostro SI deve essere assoluto, privo di ripensamenti, non possiamo voltarci indietro ne lasciare una scia di incertezza "Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”, dal momento in cui l'Amore di Dio è entrato in noi è impossibile distogliere lo sguardo, il pensiero e la nostra vita stessa dal sentiero che ci indica con la sua Sapienza. Signore aiutaci a pronunciare quotidianamente il nostro fiat soprattutto nei momenti di debolezza, sostienici nel cammino per giungere al traguardo: Sia Fatta la Tua Volontà.
martedì 30 settembre 2008
Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme
"Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme", quante volte noi ci rifiutiamo di ricevere Gesù perchè convinti che ci condurrà alla morte cioè alla fine del nostro vivere in libertà tra il benessere e i lussi della nostra quotidianità; la strada che ci invita a compiere e il sentiero che ci indica spesso ci appaiono come impossibili ed irreali perchè non comprendiamo in pieno il traguardo che Lui ha in serbo per noi. Gesù è diretto a Gerusalemme, con decisione ferma e con una grande volontà Lui è diretto nel luogo in cui la sua vita terrena avrà fine, in quel monte dove, con la morte, si apriranno le porte della vita eterna. Questo è il traguardo che ci spetta, ed è tangibile costantemente in quanto Gesù vuole liberarci dai lacci che la vita terrena stringe, vuole alleggerirci dalle preoccupazioni e da tutti gli inutili problemi e ci invita a vivere, anche in terra, una vita diversa, totalmente proiettata verso la realtà che ci attende. Morire ogni giorno significa vincere, non avendo paura mai di intraprendere quel sentiero di pace e di luce e compiere la Volontà del Padre. Dirigiamoci anche noi verso La Gerusalemme, con l'aiuto di Dio saremo certi di portare a compimento la missione alla quale siamo stati chiamati. Donaci o Signore la forza e la decisione, la fede e l'amore che condussero il Figlio Tuo a morire per rinascere.
venerdì 26 settembre 2008
Ma voi chi dite che io sia?
“E voi chi dite che io sia?” Questa domanda Gesù la pone ad ognuno di noi giornalmente e dal nostro modo di vivere scaturisce la risposta, dalla nostra condotta Lui ricava la nostra “definizione” ciò che per noi rappresenta Cristo e la sua croce. Riconoscerlo come il Figlio di Dio, come il Salvatore, come l’unico Redentore equivale ad incarnare ed imitare ciò che Lui è stato, ciò che è e che sarà. Non possiamo soffermarci alle sole chiacchiere e alle parole , non ci sono vie di mezzo: Lui vuole il nostro cuore. Occorre pregare costantemente affinché Lui lo rapisca e lo renda terreno fertile dal quale raccogliere frutti graditi e iniziare un azione di discernimento per riuscire a liberarlo da tutto ciò che lo soffoca. Non comportiamoci come i farisei, gli scribi, gli anziani che hanno atteso la sua sofferenza, hanno voluto una prova reale prima di credere, ma convertiamoci subito, alla luce della sua Parola, li stanno scritte tutte le risposte, li il nostro cuore troverà l’arma e la forza che lo porteranno ad essere non più duro e di pietra ma semplice, puro, un cuore in costante metamorfosi, un cuore rinato grazie all’incontro con Gesù. O Signore tu sei per me la gioia di vivere, sei il “diversivo” che sconvolge la routine di tutti i giorni, sei la novità costante che alimenta il mio sorriso…e mi dai la forza di vivere. Restami accanto e aiutami a rimanerti vicino.
giovedì 25 settembre 2008
Chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?
"..cercava di vederlo", L'interesse che aveva erode nel conoscere Gesù lo porta a cercarlo in prima persona non accontentandosi di ciò che si diceva di lui in giro. Molto spesso noi non arriviamo a tanto e preferiamo sapere di Gesù solo per sentito dire intravedendo nella sua Storia una bella legenda alla quale credere perchè è dovuto. Non sappiamo cosa pensare di Gesù? Siamo confusi? Basta Guardarlo in viso, basta ammirare la sua verità quindi basta Amare la sua Vita che è realtà costante con la Sua Parola e lo Spirito Santo, presenze vive nella nostra quotidianità. Signore aiutaci a far chiarezza e comprendere ciò che veramente sei: Il Figlio di Dio
mercoledì 24 settembre 2008
Li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi
“Egli allora chiamò a se”… quante volte abbiamo immaginato questa Chiamata, ipotizzando fantasiose circostanze non pensando alla semplice purezza che sta dietro all’invito di Gesù di seguirlo e testimoniarlo. Questa Chiamata forse non avviene con la voce che tutti siamo abituati ad ascoltare con gli orecchi ma con un suono quasi impercettibile che solo chi è predisposto può sentire ed ascoltare. Credo che ciascuno di noi abbia avuto la sua Chiamata, tutti siamo predisposti già col Battesimo, poiché Lui chiama ciascuno di noi, già al momento della nostra nascita, ad operare ed essere discepoli e portatori della Lieta Novella, sta a noi poi saper discernere e comprendere il grado di servizio al quale siamo stati predestinati. Non è facile capirlo ma con l’aiuto di Dio e affidando a Lui ogni nostra preoccupazione e la nostra stessa vita tutto diventa più limpido e meno difficile da comprendere. I Dodici mandati da Gesù a guarire ed annunziare il Regno dei Cieli non contavano di certo sulle loro forze o sui loro poteri, erano semplicemente conformi a Colui che li aveva prescelti e con umiltà seguivano le sue orme, illuminati dallo Spirito Santo; così anche noi siamo chiamati semplicemente a questo, a lasciarci plasmare, svuotando i nostri otri e, dopo un accurato restauro, riempirli di Vino Nuovo, accogliendo nel cuore il messaggio di Cristo. “Allora essi partirono annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni”, partiamo anche noi senza esitare, la strada sarà dura ed in salita ma il traguardo ci riempirà di gioia contemplando in eterno il volto di Cristo. Non ci sarà bisogno di bastone, ne bisaccia, ne pane, ne denaro, ne tuniche, Lui sarà il nostro sostegno, il nostro sostentamento, il nostro tesoro e la nostra anima sarà rivestita con vesti nuove, di figli di Dio.
lunedì 22 settembre 2008
Nessuno accende una lampada e la copre
domenica 21 settembre 2008
Gli ultimi saranno i primi
sabato 20 settembre 2008
Il seme è la parola di Dio
lunedì 15 settembre 2008
Donna ecco tuo figlio!
domenica 14 settembre 2008
Esaltazione della Santa Croce
Dio diede a Mosè il compito di farsi un serpente e metterlo sopra un'asta ed innalzarlo cosicchè chiunque, morso dai serpenti brucianti mandati dal Signore, guardatolo, restasse in vita. Così chiunque si voltava a guardare quel serpente di bronzo guariva e rimaneva in vita. Dio ha tanto amato il mondo e lo ama al punto di innalzare, per la nostra salvezza, il Figlio unigenito affinchè noi, divorati dai serpenti che ci circondano, soffocati dal veleno del male, trovassimo la salvezza eterna volgendo lo sguardo, e la vita, a quel Legno che porta e che sostiene il Salvatore. Ci sono tanti modi di definire la Croce, io amo immaginarla e concepirla come il più grande ponte, come il più robusto passaggio che ci condurrà al Padre. Nella Croce è ben delineata la direzione che dovrà prendere il nostro cuore, iniziando col rinnegare e svuotare se stessi "assumendo una condizione di servi" e proseguendo con l'obbedienza alla Parola e alla Volontà di Colui che ci ha mandati. Volgere lo sguardo alla Croce per essere salvati è un impegno costante, un desiderio puro d'essere innalzati accanto a Colui che per primo è stato Innalzato. Rendiamo grazie al Padre che ci ha donato Il Figlio ed ha lavato con il suo sangue le nostre colpe...aiutaci Gesù, con il Tuo Spirito, a rimarginare le tue ferite rimanendo lontani dal peccato e vicini a Te, ai piedi della tua Croce.
sabato 13 settembre 2008
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
venerdì 12 settembre 2008
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
domenica 7 settembre 2008
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro
Gesù e in mezzo a noi, solo Lui può darci la forza e la capacità di vivere in comunione e in armonia con i fratelli. Se mi guardo intorno, invece, è una continua lotta alla supremazia e alla voglia di primeggiare. Chi ammonisce il fratello lo fa solo attingendo alle sue capacità e non sotto la guida della Sapienza di Dio. Ammoniamo al solo scopo di vedere affermata la nostra opinione senza un briciolo di carità e di umiltà. Ammonire un fratello è riaccoglierlo tra le nostre braccia, come la pecorella smarrita, ammonire un fratello è condividere insieme la Parola che ci ha resi tutti fratelli. Oggi Gesù ci spiega l'importanza della comunione, la chiesa è l'esempio vivo "tutto ciò che legheremo in terra sarà legato anche in cielo" e l'importanza della preghiera comunitaria "se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà"...siamo membra dello stesso corpo, aiutaci Signore ad essere sempre vigili contro il peccato e vivi nel manifestare la nostra fede.
sabato 6 settembre 2008
Il Figlio dell'uomo è il signore del sabato
martedì 2 settembre 2008
Sei venuto a rovinarci Gesù Nazareno?
Davanti agli “effetti speciali” nessuno resiste; noi uomini siamo legati al nostro mondo fisico e accettiamo positivamente un prodigio, come quello dell’uomo indemoniato del Vangelo di oggi, per avallare ciò che invece dovrebbe essere ben chiaro: Dio è grande. Non possiamo costantemente cercare il miracolo perché la nostra fede non può essere alimentata soltanto da esso ma deve nascere dall’amore , dal voler vivere di Lui. La gente di Cafarnao rimaneva colpita dall’insegnamento di Gesù perché parlava con autorità, un’autorità ben diversa da quella che si intende di solito, priva di arroganza e di presunzione e carica d’amore e di speranza. L’autorità che ha Gesù è la sua volontà di ricondurci al Padre, e gli è stata donata dal Padre stesso con lo Spirito Santo, è questo il grande prodigio che deve essere alla base della nostra fede; il suo “linguaggio è insegnato dallo spirito”, ecco perché la sua Parola ha potenza, ecco perché comanda con autorità cosicché anche lo spirito immondo non può far altro che piegarsi alla sua volontà; sa bene che è “Il Santo di Dio” e sa bene che è venuto a rovinare ogni piano del maligno e a liberare i tanti che vivono nelle tenebre. Gesù ci vuole lontani dal male, vuole che la nostra casa non sia il buio ma la luce, la sua luce, quella luce capace di aprirci gli occhi e il cuore e guardare a Lui come l’unico Salvatore e non come colui che è venuto per portare restrizioni e privazioni alla nostra vita libera. Uniformarsi a Cristo è riscoprire la vera bellezza della vita oltre la morte del peccato, e una volta lontani dal peccato stesso è facile accorgersi che la vera vita libera è vivere di Lui, lontani dai lacci che ci hanno stretto fino quasi a soffocare. Signore aiutaci con il Tuo Spirito ad essere sempre più conformi al tuo esempio, donaci il tuo pensiero per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato e tutto ciò che il Padre ha predestinato per noi.
lunedì 1 settembre 2008
Nessun profeta è ben accetto in patria.
domenica 31 agosto 2008
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso.
sabato 30 agosto 2008
Sei stato fedele nel poco: prendi parte alla gioia del tuo padrone.
"Per paura andai a nascondere..." è la stessa paura che ci trasforma spesso in cristiani "passivi", la paura che ci auto convince d'essere inadatti, di non avere le capacità, di non essere all'altezza di testimoniare, la stessa paura che oscura il nostro essere Figli di Dio. La lettera di S. Paolo ai Corinzi da forza a questa nostra debolezza, cancella ogni nostra paura e ci fa scoprire l'immenso amore di Dio che ha puntato proprio sulle nostre debolezze per confondere i forti. Con il battesimo il Padrone ha dato a ciascuno di noi un talento d'immenso valore, ci ha donato il privilegio di essere suoi figli e con esso l'impegno costante di far fruttare, con le nostre azioni e il nostro vivere, questo grande tesoro, lasciando da parte la paura ed essere disposti a rischiare tutto, sacrificando anche la vita, sotto la misericordiosa bontà del Padre. Solo così sarà possibile prendere parte della gioia del Padrone e condividere con Lui la beatitudine eterna. Aiutaci Signore a superare ogni ostacolo ed incertezza per buttarci a capofitto nella via che tu hai predestinato per ciascuno di noi.
venerdì 29 agosto 2008
Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista
Preferiamo sempre più spesso uccidere la Verità, nasconderla per non fare i conti con ciò che realmente siamo. Guardiamola in faccia la Verità, ascoltiamola, non ha senso odiarla perchè è parte di noi, è ciò che dovremmo essere, è la giusta faccia della nostra medaglia, la nostra vita. Aiutaci Signore a non avere mai paura o ripensamenti nel cercarla, solo la tua mano, la tua misericordia e il tuo amore potranno aiutarci a conseguirla e viverla.
mercoledì 27 agosto 2008
Siete simili a sepolcri imbiancati ma pieni di ossa di morti.
Quanto è reale il paragone che fa Gesù in questo passo paragonandoci a dei sepolcri lucidi ma carichi di morte. Perchè è la morte che regna nei nostri cuori, la morte data dal vivere tutta la nostra vita allo scopo di apparire e di condannare chi si comporta, secondo noi, in modo errato. Mai che volgiamo lo sguardo al nostro cuore, mai un'analisi del nostro essere, mai un tentativo di abbandonare le luci dell'esteriorità per abbracciare la luce dell'Essere... Suoi figli e vivere secondo i suoi precetti. Aiutaci Tu o Signore a mettere le nostre vite nelle tue mani, donaci coerenza, umiltà e fede sincera, donaci la tua Pace.
lunedì 25 agosto 2008
Guai a voi, guide cieche.
Matteo 23,13-22
Senza Dio non siamo niente, senza la sua forza, il suo aiuto di noi non esisterebbe un nulla! Stiamo attenti quando cerchiamo o ci sentiamo arrivati ai suoi stessi livelli nel cercare di primeggiare quando invece il Posto d'Onore spetta solo a Lui. Grazie Signore perchè ci hai resi utili sotto l'opera delle tue mani.
sabato 23 agosto 2008
Dicono e non fanno
Matteo 23,1-12
giovedì 21 agosto 2008
Amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale?
giovedì 7 agosto 2008
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
Chi è per noi Gesù? Certamente, come Pietro, siamo convinti che lui è il Cristo, il figlio del Dio vivente, ma è altrettanto vero che ci viene difficile accettare in pieno il suo esempio. Pietro, infatti, non vuole accogliere la Croce di Cristo e la sua morte allo scopo di redimere il mondo intero, perchè vuole bene al maestro e non vorrebbe nessuna pena o sofferenza per lui; ma la volontà del Padre è diversa dalla nostra “tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini” e questo Gesù lo sa, tanto da non provare mai esitazione nel compierla. Il sentimento di Pietro è il medesimo che alberga nei nostri cuori. Siamo cristiani, amiamo Gesù, ma spesso crediamo che la croce sia solo un legno da appendere al muro per avere protezione e benedizione, non vogliamo vedere il suo vero significato e quando il Padre ci chiede di portarla sulle nostre spalle e sulla nostra pelle cerchiamo subito la prima scorciatoia, perché in questa vita non si deve soffrire ne patire, perché, per noi, la sofferenza è uguale alla sconfitta, quando invece, basterebbe voltarsi a guardare ogni singolo crocifisso appeso ai nostri muri per contemplare la grandezza che sta dietro la sofferenza. Senza Croce non ci sarebbe stata risurrezione e senza risurrezione saremmo stati immersi nelle tenebre e nella morte. Grazie Gesù perché con la tua Parola e con il tuo esempio ci guidi e ci sproni continuamente ad andare avanti senza mai abbatterci. Aiuta chi soffre, non permettere mai che la sfiducia di noi umani prevalga sulla tua luce, insegnaci a sperare e a vivere di te.
mercoledì 6 agosto 2008
Il suo volto brillò come il sole
martedì 5 agosto 2008
Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla sua bocca
Quando siamo ciechi facilmente ci lasciamo guidare da falsi profeti e da finte certezze che, inevitabilmente, ci portano in un fosso. Ci riduciamo ad essere che si accontentano di sopravvivere invece di vivere, facilmente inquinabili e contaminabili da tutte le sozzure che ci circondano. Al contrario quando i nostri occhi sono "aperti" quando la nostra vista è stata illuminata dalla Vera Luce nessun elemento esterno potrà mai distruggere quello che siamo. Io ne sono convinto, è un concetto che porto sempre avanti perchè quello che Siamo lo siamo ovunque, sia in mezzo al bene che in mezzo al male, anzi è proprio in mezzo alla sporcizia dei nostri giorni che siamo chiamati a tenere alta la nostra "purezza" dell'essere discepoli di Cristo, non possiamo rimanere ciechi anche noi nei confronti di tutto ciò che sta devastando la nostra realtà. Lasciamoci guidare dalla croce di Gesù, cosicché anche noi, per riflesso, diveniamo guide sicure capaci di salvare dal "fosso" tanti disperati che oramai hanno smesso di credere in tutto. Signore aiutami a rendere puro il mio cuore e tutto ciò che, del suo battere, uscirà dalla mia bocca, dacci la forza di brillare tra il buio di questa quotidianità per portare sotto la tua croce tanti assetati di verità e pace.
domenica 3 agosto 2008
Tutti mangiarono a sazietà
venerdì 1 agosto 2008
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria
L'incredulità che governa il nostro cuore parte dalla diffidenza e dal non riconoscere Gesù come nostro Signore. La nostra fede è frivola, debole e molte volte cade vittima di pregiudizi e conclusioni prive di verità cariche di invidia ed ignoranza. Oggi voglio pensare e pregare per i nostri sacerdoti giudicati in modo sbagliato. Spesso la loro figura è oggetto di critiche. Gesù aiutaci a vedere in loro la tua sapienza e a perdonare le loro possibili debolezze considerandole lecite perchè è lecito dell'uomo esser debole, aiutaci a scoprire il loro la grandezza della tua Sapienza.