mercoledì 22 ottobre 2008

A chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più

Luca 12,39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”. Allora Pietro disse: “Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?”. Il Signore rispose: “Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore, assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.

“Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?” Io credo che questa parabola sia per tutti e per i quanti sapranno ricavare il vero senso da ogni discorso del Maestro. Chi ha fatto esperienza del mistero di Cristo è chiamato a viverla perché a lui è stato manifestato il volere del Padre e non potrà cambiare direzione. Ecco perché il servo che, pur conoscendo la volontà del padrone non si è prodigato per compierla, avrà riservato un posto tra gli infedeli perché pur vivendo nella luce ha preferito volgere lo sguardo altrove dando più importanza alla fame fisica piuttosto che sfamare la sua anima. Capita a tutti di inciampare e di non essere sempre pronti e vigili ma una volta conosciuta la grazia di Dio è impossibile non cambiare vita, una volta assaporata la dolcezza del suo amore dove mai sarà possibile trovare di meglio? Quindi è sbagliato illudersi di poter cambiare via, occorre invece impegnarsi a percorrerla con le sue salite e con i suoi ostacoli perché “a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”. A ciascuno di noi è stato affidato un compito, anche se apparentemente non lo conosciamo e ci scervelliamo nel cercare di comprenderlo; il compito primario, al quale siamo stati chiamati, ce lo ricorda anche S. Paolo, è “partecipare alla stessa eredità, formare lo stesso corpo ed essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo” ed è per mezzo del vangelo che sarà rivelata a ciascuno di noi la vocazione da abbracciare: essere veri testimoni, accettare con umiltà tutto ciò che ci viene affidato, sia essa una famiglia, un gruppo o un’intera comunità, anche in mezzo alle tribolazioni, non perdersi mai d’animo, e puntare sempre dritto alla meta finale, dove saremo valutati con giustizia infinita e immenso amore. Aiutaci o Signore a comprendere la tua Parola, i nostri occhi siano attenti, le nostre orecchie sempre pronte ad accoglierla e il nostro cuore aperto e pronto a viverla in ogni suo battito.

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