venerdì 24 ottobre 2008

Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?

Luca 12,54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: “Quando vedete una nuvola salire a ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo”.

“Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?” Possediamo la misura, quindi, e la possibilità di poter qualificare le nostre azioni e di saper discernere ciò che giusto da ciò che non lo è, e non sappiamo utilizzare o meglio mettere in pratica questa facoltà? Con il battesimo abbiamo ricevuto ciascuno la nostra vocazione entrando a far parte dei figli di Dio “un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” ed a ciascuno è stata data la conoscenza della Verità e della Giustizia. Sta a noi praticarla e renderla reale ogni attimo della nostra vita, ma ci preoccupiamo, come sempre, di arricchire le nostre conoscenze del mondo fisico interessandoci sempre più al lato materiale della vita senza prestare attenzione a quei segni visibili solo dagli “occhi” del nostro cuore. “Come mai questo tempo non sapete giudicarlo?” le previsioni meteorologiche, infatti, molto spesso condizionano i nostri movimenti, i nostri progetti e trascuriamo totalmente quel Tempo che non ha misura e non può avere previsione alcuna perché affidato alle mani di Colui che tutto può e che stravolge ogni nostra possibile pianificazione. Non sappiamo giudicare questo tempo e non sappiamo riconoscere che è giunto il momento di viverlo, di entrare in questa dimensione fatta di pace, misericordia e di amore, dove siamo una cosa sola, un solo corpo e un solo spirito, uniti dall’amore del Padre che ha dato a ciascuno una grande speranza “quella della vostra vocazione”. Viviamo dunque questo tempo abbandonando tutti gli orologi che condizionano drasticamente il nostro vivere, Dio non ha tempo, la Sua misericordia non potrà mai essere contata ne scandita ed è per questa sua immensa grazia che ci chiama e ci invita a vivere la Sua eternità iniziando a pregustarla già da adesso con il rispetto e l’amore verso il prossimo. Liberiamo il nostro cuore da tutto ciò che è certo e tangibile per abbandonarlo all’incertezza dell’infinito ed alla sicurezza delle Sue mani per approdare così alla meta realizzata per ognuno di noi, dove il giudice ci giudicherà secondo le nostre azioni.

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