sabato 29 dicembre 2007

Io in Lui

Carissimi, da questo sappiamo d'averlo conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato. Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico è la parola che avete udito. E tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce già risplende. Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi
(1 Gv 2, 3-11)
Anche io dicevo: "lo conosco", mi bastava una messa domenicale o festiva per ammetterlo, ma non ero in lui e lui non era in me. In me non dimorava la sua parola ne' tanto meno la sua verità, l'amore. Seguire la sua parole è stimolo per un cambiamento vero nella certezza di ritrovare la dimensione riservata ad ognuno di noi. Comportarsi come Lui si è comportato è un'impresa ardua, difficile ma non impossibile: siamo chiamati tutti alla santità cioè a seguire l'esempio, e amare, io mi sto incamminando ora per questa via a detta di tutti stretta e tortuosa, sono pronto a percorrerla s'è vero che è stato Lui ad indicarmela.

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