lunedì 9 marzo 2009

Perdonate e vi sarà perdonato

Luca 6,36-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
“Abbiamo peccato”, in Daniele c’è la consapevolezza dell’aver peccato e quindi il riconoscimento della colpa e la richiesta del perdono. Crede fermamente nella misericordia di Dio che opera su chiunque si rivolga a Lui con pentimento e dolore dei peccati. L’abbiamo sentito qualche giorno fa “il Signore fa spuntare il sole sui giusti e sugli ingiusti ma ama chi ha timore di Lui”, ed aver timore significa in primis riconoscere la sua immensa misericordia e il suo grande amore. Questa consapevolezza, però, non sia un comodo cuscino di piume su cui assopirsi ma un costante mettersi in gioco e alla prova perché siamo chiamati ad operare con la stessa misericordia, nel servire, nel perdonare, nel non giudicare, nel non condannare; e sono pratiche quasi inesistenti nella nostra quotidianità anzi spesso ci culliamo del fatto che “saper perdonare è divino”; una consolazione , che come tante altre, ha lo scopo di autogiustificare il nostro operato e ritornare nel sonno dell’anima che prima o poi si muterà in eterno letargo e poi in morte. La nostra anima ha bisogno d’essere allenata, ha bisogno di esercizio costante, la nostra anima non può e non deve atrofizzarsi, al contrario deve esser pronta per il grande momento, quando dovrà ricevere quella “misura traboccante”, e se riusciamo a svuotarla da tutte le sozzure e dalle false ricchezze significa che siamo stati in grado di morire a noi stessi, di mettere da parte rancori ed orgogli e quindi di esercitare quella misericordia che verrà contraccambiata con la gloria eterna.

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