venerdì 2 gennaio 2009

Dopo di me verrà uno che è prima di me.

Giovanni 1,19-28
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: “Chi sei tu?”. Egli confessò e non negò, e confessò: “Io non sono il Cristo”. Allora gli chiesero: “Che cosa dunque? Sei Elia?”. Rispose: “Non lo sono”. “Sei tu il profeta?”. Rispose: “No”. Gli dissero dunque; “Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?”. Rispose: “Io sono ‘‘voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore’’, come disse il profeta Isaia”. Essi erano stati mandati da parte dei farisei. Lo interrogarono e gli dissero: “Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?”. Giovanni rispose loro: “Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo”. Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Io non sono il Cristo ma sono uno chiamato a preparare la strada al Cristo, ed ancora oggi ciascuno di noi può, anzi deve, in quanto cristiano, incarnare questa situazione e farla divenire reale. Siamo in un periodo di buoni propositi e di mille auguri ma credo che il migliore, il più sincero e vero sia questo: siate testimoni di Cristo preparate Lui la strada nel rapportarvi con il prossimo affinchè chiunque incroci la nostra vita possa dire d'aver incrociato un Dono del Padre.

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