mercoledì 21 luglio 2010

Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto

Matteo 13,1-9


Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».


“La predicazione della Parola di Dio è necessaria alla vita spirituale, come la semina al sostentamento della vita corporale (…) la parola di Dio è come un tesoro di tutti i beni” (Lorenzo da Brindisi). Paragonare la vita spirituale a quella corporale è d'aiuto per la comprensione dell'importanza che si deve dare al suo sostentamento. Anche se viviamo in un'epoca che tende sempre più a sminuire, o meglio a disconoscere, tutto ciò che non è tangibile, sappiamo bene che al di là di un corpo c'è qualcosa di più grande che tende, al contrario del corpo, a crescere, a migliorare, ad essere sempre più elevato, sfidando il tempo. Santa Teresa d'Avila paragona la nostra anima ad un giardino che va irrigato, illustrando come, coi vari metodi di irrigazione, è possibile progredire fino a portare fertilità ad una terra arida e secca; l’acqua è la grazia di Dio alla quale si accede con vera fede e con un cuore disponibile all'ascolto e alla comprensione della Parola che costituisce quel seme gettato dal seminatore. Il seme è per tutti, infatti parte cade per strada, parte su terreno sassoso, parte tra i rovi, e non certo per inesperienza del seminatore ma al contrario perchè "Egli fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti" perchè tutti siamo chiamati a bonificare il nostro giardino fino a renderlo terreno buono e che dà frutto. Questa disponibilità ci darà "il cento, il sessanta, il trenta per uno" perchè al Padre basta poco purché sia dato come un "tutto" cioè con totale affidamento senza mai volgere lo sguardo indietro ma con mano salda sull'aratro continuare il duro lavoro di estirpare i rovi del peccato, eliminare i sassi dell'incomprensione, cacciare via gli uccelli che ogni giorno tentano di toglierci quel seme sicuri del fatto che ogni fatica sarà ricompensata con frutti di conversione. “Chi ha orecchi, ascolti” e chi ha un cuore lo apra senza paura alcuna per custodire dentro il seme della vita eterna.



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