mercoledì 6 gennaio 2010

Il Nostro Dono


Mi chiedo cosa mai potremmo offrire, oggi, noi a Gesù! Di certo oro, incenso e mirra sono doni “superati” nel senso che con il Battesimo abbiamo già riconosciuto Gesù come Re-Dio-Uomo, anche se è indispensabile soffermarsi sul terzo, sulla mirra, quel simbolo che esalta l’umanità di Cristo, e quindi l’elemento che maggiormente lo avvicina a noi uomini attuali. I Magi nel riconoscerlo uomo, con la mirra, hanno profetizzato anche la sua morte, la sua offerta totale sulla Croce e dalla Croce bisogna ripartire per rinnovare il nostro credo, credere che Gesù è realmente nato per salvarci. Sembrerebbe impossibile questo viaggio a ritroso nel tempo e dalla morte riconoscere la nascita, ma se consideriamo che i due eventi sono strettamente collegati da un’unica matrice il tutto viene semplice, eliminando anche le barriere del tempo che non ci permetterebbero questo viaggio! Tutto parte dalla miseria, dall’umiliazione della Croce alla piccolezza di un bambino indifeso; e dalla mangiatoia di Betlem alla Croce del calvario la via è brevissima anzi è un unico cosa riproposta in due eventi, un “altare” dove lo stesso Agnello si è immolato per noi, per ben due volte al fine di aprire totalmente il nostro cuore alla comprensione. Ecco che la nostra miseria diviene elemento essenziale quindi, la fragilità del genere umano è l’unica spinta che può lanciarci verso la Croce per appendere a quei chiodi la nostra nudità e abbandonarci sulle braccia di quel Legno come “bambini in braccio ad una madre”. Offriamo tutto ciò che ci manca, offriamo ogni nostra debolezza, offriamo ogni nostra mancanza perché Gesù stesso ha voluto conoscerle incarnandosi, e ne ha fatto esperienza per trasformarle e rendere la miseria della natura umana il vero e grande strumento di esaltazione. Tu che innalzi gli umili accetta questo nostro dono offerto non da un Magio ma da un povero che spera e sa già di diventarlo in cielo.

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