sabato 2 gennaio 2010

Dopo di me verrà uno che è prima di me

Giovanni 1,19-28

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.



La missione di Giovanni è quella di "preparare la via al Signore" e di dare testimonianza in mezzo al "deserto" che la salvezza è vicina. Mi vengono in mente le parole di Paolo nella lettera ai Romani "è tempo di svegliarsi dal sonno perchè la salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti" e questo ci sprona a fare il Battista, rinnovare il nostro Battesimo con la conversione costante perchè non c'è un vero Battesimo di redenzione se prima non ci mettiamo in coda per essere battezzati con acqua. Tra qualche giorno anche Gesù si metterà in fila e quindi perchè non dovremmo farlo noi? Non siamo il cristo anche se spesso ci sentiamo tali, abbassiamoci, umiliamoci e rendiamo pura testimonianza di ciò che viviamo: se è vera questa esperienza tale sarà anche la nostra testimonianza.

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