mercoledì 2 settembre 2009

È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.

Luca 4,38-44 -
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.


L'unico grande evento degno d'essere chiamato "guarigione" è l'incontro con Cristo. Un' esperienza sincera che ci mette seriamente a conoscenza della sua natura "tu sei il figlio di Dio". Ci soffermiamo troppo spesso al solo pronunciamento di questa frase senza che il suo senso produca in noi l'effetto voluto da Cristo stesso. Se ci mette in condizione di riconoscerlo ci sarà pure un motivo! Lui non fa niente per niente "perchè dia frutto" nel senso che ogni grazia, ogni miracolo, ogni incontro e contatto siano solo l'inizio, le basi del progetto che ha in serbo per ciascuno di noi. Di certo chi conosce Dio non può presumere di possederlo o di ritenersi "prescelto" "innalzato", perchè tutto questo potrà avvenire si, ma solo se sarà lui a volerlo. Non possiamo trattenerlo, ne circoscriverlo all'interno di gruppi e clan: "È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città"... e a questo ci invita, a farlo conoscere con la nostra esperienza, mettendo in circolo la nostra stessa guarigione, quella del cuore, per portare a tutti la "buona notizia": Gesù mi ha salvato, ascia che salvi pure te!

Nessun commento: