martedì 7 aprile 2009

Grazie Madre


Pensando e rivivendo la passione di Nostro Signore forse ci limitiamo a scorgere le sofferenze e l’agonia prettamente fisiche senza riuscire ad andare oltre quelle atroci piaghe e quelle tante lacrime. Forse è giusto così o forse è lecito data la nostra natura e il limite che ci sta in essa. La vera passione, credo, sia stata quella vissuta nello spirito, da Gesù e da colei che non si è mai allontanata dalla Croce: Maria.
Nel rivivere, con gesti e tradizioni, questi momenti ci sforziamo in tutti i modi di fare nostri questi attimi racchiudendo il tutto in soli tre giorni. È lecito e giusto abbandonarsi a queste usanze, il Triduo Santo è la celebrazione centrale dell’anno liturgico, ma occorre seriamente rivalutare ogni attimo delle nostre giornate per ammirare e vivere al meglio le tante “pasque” che celebriamo inconsciamente. Non si può accettare la risurrezione di Cristo se poi a prima occasione lo facciamo morire nei nostri egoismi. La speranza della risurrezione e la certezza della rinascita devono spingerci a non perdere mai la via ed a seguirla per conseguire e condividere quel traguardo preparato per ognuno di noi. Maria non ha perso mai questa forza ed ha sperato continuamente anche dinanzi al sangue del proprio figlio, nemmeno il dolore ha spezzato quel legame che, dall’Annunciazione, ha stretto con Dio Padre. il suo Si è durato con la sua presenza accanto al figlio e ancora dura perché Lei con lo Spirito Santo ci accompagnano custodentoci. Maria è un ottimo esempio, lei la serva per eccellenza, riesce a servire fino alla fine la volontà di chi l’ha scelta, lei che celebra costantemente la pasqua riuscendo a divenire sacrificio, sopportando il dolore più grande al mondo, vedere morire il figlio; e le lacrime e lo strazio non hanno annebbiato la sua vista ma al contrario le hanno dato la visione del regno sperato. Solo in questa prospettiva è stato possibile riuscire a sopportare in silenzio questa enorme pena e lasciare che la lancia trapassasse la sua anima. È stata fedele al Padre e nel Figlio ha saputo riconoscere il Padre stesso, in lei tutto era prestabilito, la conoscenza, la sapienza e la consapevolezza di sedere, un giorno, accanto all’amato Figlio. Ha saputo resistere al terrore della lapidazione, alla sofferenza della salita al calvario, al tormento della croce vivendo nello spirito tutto ciò che il Figlio viveva nella carne. Grazie Maria perché hai saputo attendere con umiltà la risurrezione di Cristo, grazie perché, come non hai lasciato solo Gesù, così non lascerai soli noi nel momento della tribolazione. Troveremo sempre in te la Madre capace di comprendere in pieno i bisogni, le angosce, di noi figli nella prova. Grazie Maria perché ci aiuti a conoscere Cristo e, consolati dalla tua presenza, ogni nostra sofferenza sarà più leggera perché ai piedi della nostra Croce ci sarai sempre a piangere, sperare e pregare per ciascuno dei tuoi figli.

1 commento:

Alessandra ha detto...

Tanti cari auguri di buona e felice Pasqua!Ciao!