martedì 24 febbraio 2009

Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato. Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti

Marco 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà”. Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo lungo la via?”. Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.

"Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato" e Lui incarna alla perfezione l'immagine del "grande" che si fa piccolo, e serve fino alla fine la volontà del Padre e quindi tutti noi aprendoci le porte per la salvezza eterna. Gli uomini lo uccideranno ma lui risorgerà, davvero è indispensabile morire alla legge degli uomini per risorgere? Credo davvero che sia l'unica strada per poter accedere al regno, è impossibile servire due padroni, occorre discernere attentamente i pro e i contro affinchè il nostro sacrificio e la nostra scelta non siano vani. Morire in Cristo significa accettare la propria miseria, abbandonare l'orgoglio e la presunzione che ci portano a considerarci grandi, e divenire, poi, servi, bambini. Solo riuscendo a purificare il nostro cuore si riesce ad identificare, e quindi percorrere, la strada che ci condurrà al "terzo giorno", quel giorno in cui la nostra scelta terrena si trasformerà in gloria eterna.

Nessun commento: