giovedì 29 aprile 2010

Ecco lo sposo, andategli incontro!

Matteo 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più! tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.




Quando ci prepariamo per un appuntamento ci viene spontaneo pianificare tutto perchè non ci sia nessua mancanza e difetto alcuno. La nostra vita è una costante "preparazione" all'Incontro, da noi visto solo come il giorno della morte, con Cristo. E' possibile incontrarlo anche nella quotidianità, ritrovandolo negli occhi di un ammalato, nel sorriso di un amico o nel pianto di qualcuno provato dal dolore, e se non siamo capaci di riconoscerlo adesso come possiamo pretendere che Lui ci riconosca quando verrà? Dobbiamo brillare come lanterne, di una luce che mai perisce ma che si alimenta con l'Amore di Dio come con Olio che mai perisce; da questo saremo riconosciuti dalla capacità di rimanere "accesi" nonostante il vento, le intemperie, le prove, così lo Sposo riconoscerà in noi l'Amore che ci ha donato, come un talento, moltiplicato e fruttificato nonché convertito in amore nei fratelli. La veglia che siamo chiamati a vivere è fatta di questo, di una preghiera intensa e costante, un legame già ben saldo che poi diverrà indissolubile una volta entrati "alle nozze"... "Non chi dice Signore Signore entrerà nel Regno dei Cieli" ma chi compie la Volontà del Padre e chi riconoscerà Cristo nella vita sarà riconosciuto da Cristo nella Vita Eterna.

Nessun commento: