giovedì 8 aprile 2010

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

Luca 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

E' vero che il dubbio si insinua così come il turbamento e nel nostro cuore alberga spesso la paura e l'insicurezza. Abbiamo bisogno di costanti riscontri per rinnovare la nostra fede in Cristo quando invece dovrebbe bastare poco: riconoscerlo nei nostri gesti quotidiani, riscoprirlo nelle ferite di un fratello, ritrovarlo nelle sue opere. Rapportarsi con qualcuno che ha una diversa natura dalla nostra non è sempre facile però il nostro Dio ha voluto semplificare le cose proprio perchè ci ama ed ha a cuore la nostra salvezza, assumendo lui stesso la natura di "carne ed ossa", sopportando nella carne tentazioni e sofferenze appunto per consegnarci una grande certezza, quella di poter vincere ogni titubanza e correre spediti. Non si offuschi mai la nostra mente, la dolcezza e la delicatezza, che ha Cristo, nel rivelarsi possano aprire mente e cuore alla comprensione... non c'è amore più grande che dare la vita per i fratelli e l'amore di Dio per noi non ha confini.

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