mercoledì 13 ottobre 2010

Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge

Luca 11,42-46

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».



Non basta essere presenti, partecipare, ripetere, adoperarsi, apparire, saper parlare bene e battersi il petto con chissà quali espressioni di circostanza, l'essenziale è non lasciare da parte la "giustizia e l'amore di Dio". Se alla partecipazione non affianchiamo " l'essere " difficilmente saremo credibili agli occhi dei fratelli e ben accetti a quelli di Dio; ma da che mondo è mondo siamo sempre pronti a predicare ciò che poi non siamo pronti a fare. Con la bocca siamo tutti buoni cristiani, con le parole poi grandissimi conoscitori di Dio ma la vera conoscenza è quella che si ha con l'esperienza di Dio, con l'abbracciare ogni giorno la sua Croce e adempiere alla volontà, alla missione assegnataci. Personalmente preferisco chi tace ma vive Cristo piuttosto che chi lo grida e poi lo rinnega con i fatti, perchè così vorrei essere anche io, non più sepolcri anonimi ma custodie e tabernacoli, lucerne poste si in vista ma per annunziare la Parola di Dio e non la nostra. Chi ha Dio nel cuore vive la legge di Dio come mezzo e non come fine... il fine ultimo è sempre l'Amore che trova spesso la sua fine nella legge... liberiamoci da fardelli pesanti e inutili e abbracciamo il suo giogo, leggero e dolce per correre senza ostacoli o pesi insopportabili "tutto posso in Colui che mi da forza".

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