giovedì 17 giugno 2010

Voi dunque pregate così.

Matteo 6,7-15


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».





“A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi” infatti “il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate”. Non saremo ascoltati a forza di parole ma grazie alla voce del nostro cuore che grida silenzioso l’amore per il Padre. Quando sprechiamo parole raramente siamo concentrati con il cuore perché esso non ha bisogno di emettere suoni quanto di pulsare semplicemente in sintonia con Dio. Questa sintonia non è difficile da trovare e acquisire, Cristo stesso ci mostra la via per raggiungerla e a quanti mostrano difficoltà nel comprendere e nel riuscire a concepire la stessa vita di Cristo come esempio da seguire, come preghiera da imitare, Lui stesso lascia la Preghiera per eccellenza che, se meditata, riassume la grande esperienza di Cristo Figlio, Fratello e Salvatore.

Padre nostro: riconoscerlo come padre comporta l’essere figli, suoi eredi, chiamati un giorno a prendere possesso dei suoi beni e quindi renderlo partecipe, ora, dei nostri beni con una costante lode di ringraziamento per tutto ciò che ci offre;

Sia santificato il tuo nome e venga il tuo regno: non si può vivere senza esserne testimoni, senza che quindi il Suo nome venga santificato in ogni nostra opera e realizzare, già in terra, quel regno che ha preparato per noi; un regno dove non ci sarà guerra alcuna ne differenza di nessun genere;

Sia fatta la tua volontà: anche quando il calice è “amaro” da bere aiutaci a comprendere ciò che vuoi realmente da noi, perché non più sordi possiamo finalmente operare ciò che piace a te e non ciò che piace alla nostra misera natura;

Dacci oggi il nostro pane quotidiano: quel pane senza il quale si spezza quel filo che ci lega, quel pane che ci dona la libertà intesa come perdono dei peccati e come conoscenza della verità che proviene da te;

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori: la tua misericordia sia la nostra misericordia, il perdono ci spinga a guardare con sincerità la nostra condizione per scoprirci più peccatori di ogni singolo fratello che puntualmente condanniamo;

Non abbandonarci alla tentazione: perché dietro ogni prova c’è sempre una tua buona intenzione, tu che non ci tenti mai al di sopra delle nostre forze, con la prova ci dai la certezza di superarla perché sei venuto per Liberarci da ogni male.

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