sabato 20 marzo 2010

Il Cristo viene forse dalla Galilea?

Giovanni 7,40-53

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.


Quello che mi colpisce di questo brano è la reazione delle guardie messa a confronto con quella dei capi e dei farisei. L'errore che facciamo spesso, infatti, è quello di condannare a priori senza aver prima conosciuto, saputo, indagato; ci basiamo solo su preconcetti "la legge" che ormai come schiavi ci opprimono. Non sappiamo andare oltre al colore della pelle, a tutto ciò che è diverso da noi e dal nostro modo di vedere le cose: siamo limitati alla sola realtà fisica. Le guardie invece, come Nicodemo, riescono ad andare oltre la legge e riescono a scorgere una diversa interpretazione di quell'uomo che tanti dissensi provocava tra di loro. L'unica provenienza che conta è quella che lo vuole Figlio del Padre, ed è la provenienza che sfida ogni legge completandola affinchè nessuno sia più schiavo del proprio corpo ma libero con l'anima già da ora, da questa vita che viviamo, proiettata verso ciò che saremo. Non lasciamoci ingannare ne dalle apparenze ma nemmeno dalle nostre convinzioni, sforziamoci di analizzare, di pensare e sviluppare una sana e pura voglia di Amare a prescindere da tutto tranne che dall'unica certezza: Dio Amore.

Nessun commento: