lunedì 5 ottobre 2009

Chi è il mio prossimo?

Luca 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di co! lui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».


Avere compassione, partecipare al dolore o alla gioia del nostro fratello, amarlo, è il comandamento nuovo che in racchiude gli altri. E' la legge del cuore chiamato ad amare senza secondi fini e senza limiti. Il nostro prossimo è più vicino di quanto ci sembri. Spesso, ed è giusto, lo cerchiamo lontano quando invece accanto a noi silenzioso aspetta un nostro sguardo, un nostro accenno. Apriamo gli occhi ed il cuore perchè oltre ai nostri sani gesti dell'andare a messa, del pregare, del rendere vive devozioni, ci sia un'attività significativa volta ad attenzionare il nostro prossimo. Per fare ciò occorre chiedere a Gesù una vista sempre più acuta, che non si offuschi con lo smog dei giorni nostri ma vada oltre, dritta al centro, dove c'è Lui, dove c'è ogni nostro fratello.

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