mercoledì 21 aprile 2010

Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.

Giovanni 6,35-40

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».


La Volontà del Padre " ricapitolare in Cristo tutte le cose,quelle del cielo come quelle della terra". Gesù è disceso dal cielo per compiere la volontà del Padre e non la sua, ha assunto la nostra stessa natura non per assorbirne i difetti, le ambizioni ma per giustificarli, per cancellarli e per lasciarci l'esempio vivo di come è possibile aderire a questa Volontà. La nostra giustificazione "essere uomini" perde valore, ammesso che l'abbia mai avuto, in quanto in Gesù troviamo la realizzazione perfetta dell'uomo unito a Dio, che lotta, sopporta, patisce ma che non viene mai meno al proprio dovere di testimoniare, fino alla morte. Forse occorrerebbe decidere nel cuore se credere o meno e far pace finalmente con noi stessi, perdendo meno tempo nel cercare false vie di fuga o scusanti e concentrarsi sull'unica cosa da tenere sempre sotto gli occhi, la Croce. Tutto parte e trova compimento nella Croce, è li l'appuntamento che non possiamo declinare, quello che cambierà la nostra vita e muterà anche la nostra sorte. Con la Croce abbiamo la certezza di non perderci, come una bussola ci guida, perchè è la guida, per la via tracciata da Colui che per primo ha aderito al progetto divenendo Pane e Sacrificio, Pastore paziente che recupererà ciascuno di noi per ricondurlo alla salvezza. Impossibile non pensare al ladrone, lui che ha abbracciato la Croce senza mai ripudiarla, al contrario di chi accecato è incapace di scorgere la salvezza anche in mezzo alla sofferenza "colui che viene a me, io non lo caccerò fuori... ma In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso". Cosa aspettare dunque? Cosa ancora ci fa tentennare nell'abbandonarci totalmente? La Croce è una calamita, lasciamo attrarre solo così avrà un senso la nostra "carica negativa"... solo se la uniamo a quella "positiva" in un legame indissolubile e saldo: la Vita Eterna

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